Prime frizioni nel tentativo del Pd romano di mettere insieme tutti i movimenti civici. “Tutti per Roma. Roma per Tutti”, rete fondata da Emma Amiconi, esperta di attivismo civico, ha scritto al segretario generale del Pd di Roma Andrea Casu, e a tutti i partecipanti della Coalizione Insieme per Roma, una lettera senza mezze misure: «La sensazione è che si stia prendendo in giro la città». La rete “Tutti per Roma” nel 2018 era nata per esprimere il dissenso rispetto all’operato della sindaca Virginia Raggi e aveva organizzato una manifestazione «contro il degrado e l’impoverimento culturale» della capitale. In vista delle elezioni comunali del 2021, il Pd ha lanciato il progetto per riunire tutti le forze contrarie a Raggi per stilare un programma comune, e l’associazione fondata da Amiconi ha subito aderito. Qualcosa però sta andando storto.

«Abbiamo partecipato a gran parte delle riunioni plenarie e ai gruppi di lavoro che si sono tenuti dalla nascita della Coalizione, intervenendo e seguendo con attenzione gli incontri, e cercando di portare il nostro contributo quando ci è sembrato utile per il lavoro comune», si legge nella lettera. A poco più di un mese dal primo appuntamento la rete esprime preoccupazione per «le modalità con le quali si sta concretizzando questo percorso».

La rete sostiene la necessità di un unico candidato/a sindaco. Inoltre, anche a prescindere «dalla spirale suicida dei tweet e dei contro tweet, dei comunicati stampa, delle interviste, delle provocazioni al ribasso di alcuni fra quelli che dovrebbero essere i leader della coalizione» il lavoro comune per loro è «vecchio nel metodo, povero nelle idee, superficiale nei contenuti. In una parola, inconcludente».

La rete chiede perciò trasparenza. Dall’elenco degli aderenti alla Coalizione, ai Gruppi di lavoro, fino al calendario almeno mensile degli appuntamenti. Il tutto seguito passo passo da verbali e opportuna documentazione, incluse le presenze e le assenze dei partecipanti: «Supponiamo che per realizzare tutto questo sia opportuno creare un gruppo di coordinamento, individuare i referenti dei gruppi tematici, costituire una segreteria organizzativa».

Mentre la Coalizione tentenna, conclude la lettera, molti degli aderenti si muovono e sono presenti tra le persone, sui temi, con proposte e iniziative on line e nei territori: dai presidenti dei municipi, al Movimento POP, dalla rete Solid a Tutti per Roma, solo per fare qualche esempio. «Ma nulla di tutto questo è condiviso o comunicato, né viene accompagnato da una strategia e da un cappello comune, che gli darebbe un quadro e un senso unitario, anche a prescindere dalle candidature già esistenti». Per questo «la sensazione è che si stia prendendo in giro la città».

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