- Il segretario Matteo Salvini è oggetto di un attacco a tenaglia: uno guidato dalla base locale che vuole tornare alla «Lega vicino ai territori», un altro dai dirigenti che hanno visto svanire il tocco magico elettorale del leader.
- In Lombardia si stanno celebrando i congressi provinciali e il Comitato Nord di Bossi sta catalizzando il dissenso, che sta seriamente minando la storica monoliticità del partito.
- Moratti, invece, sta approfittando del dissidio, agganciando nelle sue liste molti ex leghisti. Un pessimo risultato leghista in Lombardia sarebbe un terremoto che si sentirebbe fino a Roma, nel governo Meloni.
La Lombardia, culla del leghismo salviniano, rischia di essere anche il luogo della sua definitiva caduta. Nella sua regione, il segretario Matteo Salvini è oggetto di un attacco a tenaglia: uno guidato dalla base locale che vuole tornare alla «Lega vicino ai territori», un altro dai dirigenti che hanno visto svanire il tocco magico elettorale del leader. Le manovre degli antagonisti di Salvini procedono spedite e la data finale è fissata: il 14 febbraio, quando si conosceranno i risultati d



