- Beppe Grillo che sbraita in un video per difendere il figlio (e dunque anche gli altri tre ragazzi del branco) dalle accuse di stupro di gruppo è la versione 2.0 della tragica figura della mamma primordiale che difende il picciriddu perché “quella puttana la dava a tutti”.
Mi indigna che Beppe Grillo sottolinei come la denuncia sia arrivata dopo ben otto giorni. Otto giorni per me sono pochi. Magari una persona ci mette due anni. Evidentemente Grillo non conosce cosa sia la vergogna, quella cosa a cui soprattutto le donne sono state educate.
Mi indigna che il disprezzo per le donne possa arrivare a tanto, essere così pervasivo da accusare una ragazza che evidentemente non è in cerca di pubblicità (altrimenti l’avremmo già vista da Giletti o magari dalla Berlinguer) di essersi inventata tutto.
Mi indigna Beppe Grillo, ovvero il video da lui pubblicato su Facebook per difendere il figlio (e dunque anche gli altri tre ragazzi del branco) dalle accuse di stupro di gruppo. È la versione 2.0 della tragica figura della mamma primordiale che difende il picciriddu perché “quella puttana la dava a tutti”. Familismo amorale, come nel famoso saggio di Edward Banfield: hai un figlio maggiorenne, ma parli – anzi sbraiti - tu per lui, tra ansia di protagonismo e difesa tribale dell’integrità del



