- Le democrazie hanno costituzioni non ritagliate sulle maggioranze, regolano e limitano il potere politico, riconoscono il pluralismo e difendono uguali diritti – non sono queste le premesse giuste di una “comunità di destino”. Non perché la democrazia ripudi l’idea di comunità, ma perché ne ha diverse al loro interno e non ne impone una sopra tutte.
- I benestanti hanno trattamenti di favore rispetto ai precari. Che destino hanno da offrire i cittadini più poveri di ogni genere e luogo, se non servire chi sta sopra e tacere?
- Vista da fuori, la propaganda della “comunità di destino” è imbarazzante per il paese intero. Da fuori il paese del destino ha l’aria di essere malmesso.
La premier non sa come si onora il patriottismo
07 giugno 2023 • 07:00