Italia

La propaganda di Meloni sui migranti distrae dalle vere emergenze

  • Prima di dichiarare lo stato d’emergenza per gli sbarchi dei migranti, Giorgia Meloni avrebbe almeno potuto compiere un rito, semplice e onesto: scegliersi, come di prassi, la rete televisiva e l’intervistatore più compiacente. E chiedere scusa agli italiani per anni di false promesse.
  • Lo stato d’emergenza dichiarato non affonda le ragioni in una tendenza generale consolidata, bensì nella malagestione attuale di un fenomeno.
  • Meloni potrebbe fare tre cose: andare a Tunisi e Tripoli a riallacciare rapporti troppo a lungo trascurati; ascoltare le richieste degli imprenditori che richiedono 500mila lavoratori; riformare la legge Bossi-Fini.

Prima di dichiarare lo stato d’emergenza per gli sbarchi dei migranti, Giorgia Meloni avrebbe almeno potuto compiere un rito, semplice e onesto: scegliersi, come di prassi, la rete televisiva e l’intervistatore più compiacente. E chiedere scusa agli italiani per anni di false promesse. La propaganda non è certo monopolio della destra, figuriamoci. I politici italiani scambiano volentieri il parlar chiaro col parlare a vanvera. Ma insomma, dopo aver aizzato per anni le piazze contro la sostitu

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE