Con un vertice nominato dal governo precedente, per la prima volta la tv pubblica è in condizione di non rispondere al potere politico. Ma non è riuscita ad approfittarne
- A giugno 2021 il mandato dell’ad Fabrizio Salini dovrebbe concludersi naturalmente, permettendo dunque al governo di rimettere ordine a maggioranze e piano editoriale.
- I grillini, sostenuti dal premier Giuseppe Conte, vorrebbero prorogare il mandato al manager e lo stesso Salini avrebbe ricevuto rassicurazioni in merito.
- A giugno scorso, infatti, Conte ha incontrato Salini per assicurargli il sostengo del governo per far quadrare i conti in rosso. A quell’incontro si sarebbe parlato anche della riforma della governance Rai, l’escamotage per prorogare i suoi vertici.
La Rai è una macchina ferma, e in perdita, che però continua a macinare nomine. L’allarme è stato lanciato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che in audizione in commissione vigilanza Rai ha detto: «La struttura finanziaria è in peggioramento. Si può osservare un andamento in flessione dei ricavi complessivi indotto dal calo dei ricavi pubblicitari», -9 per cento dei ricavi nel primo semestre del 2020 rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo semestre la Rai è indebitata per 275 m



