- Ci sono quelli da ammorbidire e quelli da spiare, quelli da premiare e gli altri da calunniare, magari facendoli passare anche per mafiosi. Amici e nemici. Tutti dentro un’informativa di polizia che ricostruisce «I rapporti del Montante Antonio Calogero con i giornalisti».
- Il capo della redazione Rai di Palermo Vincenzo Morgante chiedeva una promozione, il direttore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi riceveva finanziamenti per mostre fotografiche e il caporedattore di Caltanissetta Giuseppe Martorana strappava un contratto in Confindustria.
- C’è poi il caso di Francesco Foresta, fondatore e direttore del quotidiano online Live Sicilia, vittima di un’indagine costruita in laboratorio per volere del capo della Dia Arturo De Felice.
Ci sono quelli da ammorbidire e quelli da spiare, quelli da premiare e gli altri da calunniare, magari facendoli passare anche per mafiosi. Amici e nemici. Tutti dentro un’informativa di polizia che ricostruisce «I rapporti del Montante Antonio Calogero con i giornalisti», sessantuno pagine finite nel processo di Caltanissetta contro l’ex vicepresidente di Confindustria condannato in primo grado a 14 anni di reclusione per associazione a delinquere e dossieraggio. I giornalisti citati nel docum



