Condizioni igieniche precarie e abbandono. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese aveva garantito alle associazioni umanitare che la pratica delle navi quarantena, dove vengono trattenuti i migranti prima di sbarcare in Italia come prevenzione anti Covid, sarebbe terminata, invece oggi ha detto il contrario al senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni: i migranti restano lì e non toccano il suolo italiano prima del tampone negativo al termine del periodo di isolamento. Dopo questa notizia ha difeso Frontex e ribadito che bisogna cooperare per bloccare i flussi dai paesi terzi, richiesta portata avanti dal premier libico nel corso dell’incontro con il presidente del consiglio Mario Draghi.

I migranti «diffondono il virus»

Il senatore Balboni ha svolto la sua interrogazione a Palazzo Madama. Per lui c’è «una vera e propria invasione che crea enormi problemi, soprattutto in un momento grave di emergenza come quello rappresentato dalla pandemia» aggravato dal fatto «che molti di questi immigrati - anche se sembra strano - sono liberi di circolare liberamente sul territorio nazionale a differenza di tutti gli italiani e di tutti gli immigrati regolari». Ma per il senatore la cosa più grave è «il rischio di diffondere il contagio e in particolare con il rischio di portare in Italia varianti del virus resistenti anche alle cure e ai vaccini».

Lamorgese in risposta non ha prodotto dati in merito nè replicato alle sue parole, ma si è limitata a dire che «tutti i migranti giunti sul territorio nazionale, prima del loro inserimento nel circuito dell'accoglienza, sono sottoposti ai protocolli sanitari finalizzati al contenimento del contagio da Covid e regolarmente svolgono un periodo di quarantena». Quindi «scendono dalle navi, dove svolgono il periodo di quarantena, soltanto dopo aver fatto il tampone con esito negativo».

Frontex e l’immigrazione illegale

La ministra dell’Interno è poi intervenuta sui flussi migratori, che per Fratelli d’Italia equivalgono a «un’invasione». I flussi «provenienti dal Nord Africa – ha detto la ministra – sicuramente rappresentano un argomento importante che seguiamo con la massima attenzione» e ha detto che bisogna «combattere l’immigrazione illegale». Su questo punto ha ribadito che l’Italia continuerà a lavorare nello scenario internazionale. «Un efficace contrasto del traffico dei migranti e della tratta richiede due condizioni: in primo luogo serve un approccio condiviso con i paesi terzi di origine sul transito dei flussi», in piena condivisone del messaggio che il presidente della Libia ha lanciato al premier Mario Draghi nel corso del suo viaggio a Tripoli.

Per il Viminale «occorre il rilancio della dimensione esterna della politica migratoria europea». Serve un migliore coordinamento, ma sul fronte operativo uno strumento importante, ha aggiunto, resta Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Nello specifico «l'operazione di pattugliamento congiunto Thetis, condotta sotto l'egida di Frontex, tuttora in corso, finalizzata alla sorveglianza marittima per il controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale».

Una soddisfazione per l’agenzia che cozza con la realtà, visto che Frontex, ha scritto il medico di Lampedusa ed europarlamentare del Pd, Pietro Bartolo, «sembra svolgere il suo compito al contrario. Non controlla solo le frontiere, ma a quanto pare si adopera per favorire i respingimenti illegali dei migranti verso la Libia che non è, secondo le norme internazionali, un porto sicuro», cooperazione documentata da Domani. Uno dei recenti vanti di Thetis nello specifico è quello di aver contribuito a bloccare la Sea Watch 3, nave dell’omonima Ong. Dopo che l’imbarcazione aveva salvato oltre trecento migranti a seguito di ripetuti naufragi, Thetis ha dato l’allarme del servizio di controllo marittimo. La Guardia costiera italiana ha avviato un controllo e le ha imposto un fermo amministrativo: trasportava troppe persone.

Per concludere Lamorgese ha annunciato che i controlli aumenteranno: «Attraverso l'impiego dei finanziamenti europei previsti dal Fondo di sicurezza è stato realizzato l'ammodernamento della rete radar costiera della Marina militare e della Guardia di finanza, proprio per potenziare la capacità di intercettamento in mare anche di imbarcazioni piccole utilizzate dai migranti per raggiungere le coste italiane».

© Riproduzione riservata