Italia

L’autonomia differenziata è un vero disastro, a rischio la transizione ecologica

La riforma prevede che le regioni possano scegliere le competenze che gli verranno trasferite. Ma senza paletti e obiettivi si rischia di aprire una contrattazione su canoni e royalties 

Le conseguenze concrete dell’approvazione del progetto di Autonomia differenziata presentata dal Ministro Calderoli, non sono facili da stimare per l’energia per l’enorme numero di possibili materie e la mancanza di paletti alle richieste delle Regioni.

L’unico riferimento sono le richieste di materie che le Regioni Veneto e Lombardia avevano chiesto di trasferire nel 2019, con pareri in materia di autorizzazioni e di gestione del prelievo per canoni e royalties.

Una contrattazione senza limiti su canoni e royalties, sulle competenze che possono essere trasferite e quelle invece non negoziabili produrrebbe un Paese arlecchino e incapace di affrontare le sfide della sicurezza e transizione energetica. 

Quali conseguenze concrete dobbiamo aspettarci dalla proposta di Autonomia differenziata presentata dal ministro Roberto Calderoli, su cui il 29 aprile dovrebbe iniziare la discussione alla Camera? Sono tante e tali le materie in ballo che non è facile rispondere, ma per capire quali scenari si aprirebbero in caso di approvazione rispetto ad alcune delle più importanti sfide che il nostro paese dovrà affrontare nei prossimi anni, può essere utile approfondire un tema fino ad oggi poco discusso c

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