L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto alle accuse del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, ribadendo che il suo «ambizioso» progetto politico «non rimarrà nel cassetto» e che ha già «raccolto tanto sostegno» tra i cittadini. «Non può essere la contrarietà di Grillo a fermare la mia proposta politica», ha aggiunto Conte, specificando che «ho sempre rispettato e continuerò a rispettare Beppe Grillo. Pubblicamente gli chiedo solo di non dire falsità sul mio conto e il mio operato».

Grillo ha spiegato le sue ragioni nello scontro che ha portato alla rottura con Conte in un video pubblicato sul suo blog. «Eravamo tutti gasati», dice Grillo parlando dell’arrivo di Conte nel Movimento. Ricorda poi che è stato lui ad affidare a Conte il compito di riscrivere lo statuto del Movimento.

Da quel momento poi «non l’ho più sentito – dice, e quando ha ricevuto finalmente una bozza dello statuto «era una roba che metteva al centro lui». Per quanto riguarda il contenuto dello statuto che ha condotto alla rottura: «Io ho solo chiesto di avere la mia garanzia, di avere le condizioni e la struttura del garante identica allo statuto che c'è adesso. Non ho chiesto altro», dice.

Il video, pubblicato mentre i parlamentari del Movimento erano in riunione, mostra un Grillo molto più dimesso e concilianti di quanto era apparso negli ultimi giorni. Nonostante il fondatore del Movimento abbia abbassato i toni di Conte, che nel suo post aveva duramente criticato, non ha fatto aperture a nuove trattative.

La votazione per i nuovi organi

Nel frattempo,gli iscritti al Movimento potrebbero essere chiamati al voto presto, ma c’è ancora da vedere su che piattaforma: Grillo si è rivolto infatti al reggente Vito Crimi per affidare a Rousseau il trattamento dei dati degli iscritti, mandando di fatto all’aria il lavoro di recupero delle informazioni da Casaleggio operato da Giuseppe Conte nelle ultime settimane.

«Ti invito – scrive Grillo, rivolgendosi a Crimi, che stamattina aveva annunciato di voler utilizzare un’altra piattaforma per il voto sul comitato direttivo indetto dal garante – ad autorizzare, entro e non oltre le prossime 24 ore, la Piattaforma Rousseau al trattamento dei dati, come espressamente consentito dal provvedimento del garante della privacy e come rientrante nei poteri del titolare del trattamento. Nel caso, invece, in cui decidessi di utilizzare subito la nuova piattaforma, sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al MoVimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie...) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare».

Ha reagito a stretto giro l’assessora alla Transizione ecologica del Lazio Roberta Lombardi, che denuncia «metodi padronali» e minaccia di lasciare il Comitato di garanzia,di cui è membro insieme al reggente Vito Crimi e Giancarlo Cancelleri, anche loro critici verso i toni di Grillo. 

Le critiche

Dopo diverse prese di posizioni critiche nei confronti del post del fondatore contro Giuseppe Conte (la più importante è stata quella di Crimi, che ha detto di star valutando l’addio al Movimento), tra i parlamentari c’è fermento in attesa delle mosse dell’avvocato, che già nelle prossime ore potrebbe annunciare novità sul suo destino. Sicuramente le pressioni che ha ricevuto in queste ore da diverse componenti del M5s sono state tante, ma intanto tra gli eletti si evoca anche una possibilità fino a ieri impensabile, ossia la sfiducia al garante, normata da un articolo dello statuto.

L’ultima in ordine di tempo a muovere pesanti critiche alla scelta di Grillo è stata la sindaca di Torino Chiara Appendino: «Sono molto amareggiata da quello che è successo e penso che Conte potesse essere la persona giusta. Credo ci sia molto sgomento anche la base, gli attivisti e le persone che hanno vissuto tutto il percorso come me sono spaesate. A caldo mi sento solo di dire che abbiamo perso una grandissima occasione e che faremo tutte le nostre valutazioni, io farò le mie personali».

Il primo a voltare le spalle al fondatore del Movimento 5 stelle Grillo è stato il capo politico reggente che nel 2020 ha traghettato i Cinque stelle attraverso la pandemia, Crimi: «Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono a una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel Movimento. Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni», ha scritto in mattinata su Facebook.

Il capo pro tempore ha anche aggiunto che la votazione per il comitato direttivo non potrà avvenire su Rousseau: «Il voto, tuttavia, non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al Movimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy». 

Quasi in contemporanea, fonti vicine al garante hanno fatto sapere che l’utilizzo di Rousseau e quindi il rientro in campo di Davide Casaleggio si limiterebbe al voto per l’elezione del comitato direttivo, e non ci sarebbe dunque volontà di stabilire un rapporto strutturale con Rousseau. Secondo qualcuno potrebbe essere un tentativo di rimediare alla comunicazione di ieri sera, che dopo le lunghe settimane di scontro con il padrone della piattaforma digitale aveva scontentato parecchi eletti, ma anche più di qualche attivista. 

Stamattina Conte, intervistato da LaPresse nei pressi della sua abitazione romana sulla via del campo da tennis, già pronto in pantaloncini e maglietta sportiva, ha parlato di una «svolta autarchica, una grande mortificazione per un’intera comunità». 

Ora si aspettano le mosse di Conte e in molti spingono perché l’avvocato si metta alla guida di una nuova formazione, che raccoglierebbe soprattutto il favore dei senatori, quasi interamente allineati con le sue posizioni. Alla Camera il consenso non è così pervasivo, ma comunque la maggioranza dei deputati sembra sbilanciata verso Conte: in ogni caso, i parlamentari si chiariranno le idee questa sera, alle 19, quando è convocata l’assemblea. 

In molti, intanto, guardano anche ad Alessandro Di Battista, che in un lungo editoriale su TPI.it scrive che «il Movimento oggi, per volere del garante Grillo, si appresta, a quanto pare, a votare un Comitato direttivo. Credo che a fronte a questi 4 mesi tragici nei quali chi ha vinto le elezioni del 2018 è risultato politicamente inconsistente, sarebbe doverosa una votazione sulla permanenza o meno del M5S nel governo dell'assembramento. Perché errare humanum est, perseverare è draghiano». L’ex deputato, dunque, per ora rimane in attesa.

Anche il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, nel frattempo, ha annunciato che «se non siamo pronti a cambiare idea vuol dire che non siamo pronti a cambiare niente. E io purtroppo in un Movimento che non vuole cambiare niente non ci voglio stare».

Il post di Grillo

Già ieri sera, dopo l’impatto della scomunica di Grillo all’ex leader in pectore Giuseppe Conte arrivata attraverso il blog del garante, molti parlamentari erano rimasti spiazzati. Mentre molti attivisti commentavano polemici sotto al post della pagina di Grillo, anche diversi eletti si sono rivolti in maniera critica al fondatore, come Lombardi, che ha detto all’AdnKronos di «non condividere nemmeno una virgola» del post, o la deputata Vittoria Baldino, che rimprovera a Grillo di aver fatto, «dall’alto del tuo trono, un grandissimo errore». 

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