Alla fine è partita anche la procedura disciplinare dei probiviri per espellere dal Movimento 5 stelle i 36 parlamentari dissidenti, colpevoli di non aver votato la fiducia al governo Draghi. Ma le polemiche non si sono sedate. Anzi. Raffaella Andreola, parte del collegio, ha criticato la decisione, ha accusato Vito Crimi di essersi mosso in maniera illegittima, e ha chiesto che le espulsioni vengano votate su Rousseau. Alessandro Di Battista intanto in una diretta Instagram dice che non guiderà correnti o scissioni, ma continua ad appoggiare chi ha detto no.

Illegittimo

 Il  capo politico Crimi, già nei giorni scorsi ha deciso l’espulsione immediata dai gruppi di Camera e Senato e ha segnalato i dissidenti ai probi viri. Il collegio oggi si è espresso per decidere di buttare fuori i dissidenti dal Movimento e ha votato a maggioranza per procedere nella direzione indicata  da Vito Crimi: «Dichiaro che la riunione del collegio si è conclusa. Sono rimasta coerente a quanto dichiarato. Il Collegio ha deciso a maggioranza con il mio voto contrario all'apertura dei provvedimenti disciplinari» ha detto all'Adnkronos Andreola.  Il voto contrario, ha spiegato «è motivato dal fatto che ritengo che gli atti posti in essere dall'onorevole Crippa e dal senatore Licheri (i capigruppo di Camera e Senato, ndr) di espulsione dal gruppo parlamentare di coloro che non hanno votato la fiducia al governo Draghi potrebbero avere dei possibili rilievi di illegittimità, perché posto in essere su indicazione dell'ex capo politico senatore Crimi, attualmente a mio avviso non titolato a tali indicazioni».

Il voto

Nicola Morra, uno degli espulsi illustri, ribadendo di essere pronto a candidarsi per il nuovo direttorio a cinque, aveva posto l’accento proprio sul fatto che i più titolati a decidere saranno appunto i nuovi vertici e non Crimi. Per primo Lorenzo Borré, avvocato che in passato ha seguito altri casi di espulsione, aveva ravvisato profili di illegittimità. Adesso toccherà a ciascun espulso decidere se fare ricorso quando la procedura si sarà conclusa, a meno che non intervenga prima Rousseau.

Andreola infatti indica questa strada: «Esorto vivamente i miei colleghi -aggiunge- a desistere da azioni che potrebbero essere oggetto di ricorsi. Rimetto agli iscritti la decisione chiedendo l'apertura immediata della votazione in piattaforma per decidere in merito all'espulsione dei portavoce del Movimento coinvolti da tali aspetti». Per lei è «doveroso, essendo possibile da regolamento dato che é stata disposta dal capogruppo l'espulsione dal gruppo parlamentare».

La diretta di Di Battista

Come promesso, è arrivata anche la diretta da Instagram di Alessandro Di Battista. «Non ho cambiato idea io, non farò scissioni, né correnti» ha ribadito, e ha aggiunto: «Io ho semplicemente detto no a Draghi, se lo votino altri il governo tecnico, pure la Meloni, che ha già votato il governo Monti» ribadendo che non ha nessuna intenzione di entrare in Italia dei valori. Di Battista ha inoltre reso noto di essere stato contattato dai ribelli: «Gli ho consigliato di fare ricorso se ritengono di stare nel giusto», da parte sua ha la loro stessa posizione: «se fossi stato in parlamento anche io avrei votato no».

© Riproduzione riservata