- «Dopo le elezioni, nel Terzo polo si aprirà una riflessione sulla strategia perché molti elettori non seguiranno l’indicazione di votare l’ex ministra. La partita è a due, tra me e Fontana».
- «Moratti ha già dichiarato che non resterà in consiglio regionale. Io invece l’ho detto dall’inizio: ho preso un impegno serio, quello di rimanere comunque in consiglio regionale».
- Fontana e Moratti hanno fatto fare affari ai grandi gruppi della sanità privata, e in modo ambiguo. L’accoppiata ha fatto esplodere le liste d’attesa. La sanità lombarda non è più all’altezza della sua storia, della sua tradizione e anche della qualità dei professionisti che vi lavorano».
Doveva andare al contrario: all’inizio il Pd progettava l’alleanza con Calenda in Lombardia e con i Cinque stelle nel Lazio; in entrambi casi c’erano i numeri per giocarsela. Invece l’accelerazione del terzo polo sulla berlusconiana Letizia Moratti ha cambiato tutto. Pierfrancesco Maiorino ha dovuto faticare per essere considerato il vero sfidante di Fontana. Crede di avercela fatta, si è alleato con M5s e ora fa appello ai terzopolisti: voto disgiunto o voto utile, per lui. Tanto Moratti non



