«Le parole del presidente si leggono ma non si commentano». Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha preferito non ingaggiare uno scontro con il Quirinale il giorno dopo le due parole del presidente Sergio Mattarella che ha criticato l’operato del Viminale e delle forze dell’ordine di venerdì scorso a Pisa e Firenze.

«Certo è sempre meglio che non ci siano scontri. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale. Anche in quella piazza. Se mio figlio andasse a urlare "sbirro coglione” poi se la dovrebbe vedere con me, ha aggiunto Salvini a margine della scuola politica della Lega dove era intervenuto. «Chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente», continua Salvini. E conclude: «Quello che non accetto è la messa all'indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori. Anche perché, se si va in piazza con tutti i permessi, senza insultare, senza sputare senza spintonare, non si ha nessun tipo di problema. Bene ha fatto Piantedosi a dire "faremo tutti gli approfondimenti del caso”».

Le parole di Piantedosi

Il ministro dell’Interno ha assicurato che riferirà in parlamento, come chiesto dalle opposizioni e nello specifico dal Partito democratico. «L’ho sempre fatto rispetto alle tematiche che mi competono. Non credo che nessuna possa dire che mi sia mai, anche solo minimamente, sottratto in tal senso. Anche questa volta sono doverosamente disponibile a discussioni che auspico serene e costruttive, e non pregiudizialmente orientate a screditare l'azione del governo o delle forze di polizia». Meloni «segue o coordina tutte le questioni e le tematiche rilevanti per la complessiva azione di governo», ha detto il ministro. «Ma la responsabilità del mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza è mia e ne sono responsabile anche nei suoi confronti», ha precisato, «mi ha molto confortato registrare, tra tutti i colleghi di governo che sono intervenuti, espressioni di fiducia verso le forze dell'ordine e convergenza sul fatto che quanto accaduto a Pisa potrà essere compiutamente esaminato con serenità priva di pregiudizi».

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