L’operato del governo è «merito di questa maggioranza» dice Mario Draghi in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri sul caro bollette. «Sapremo superare queste sfide se saremo uniti come lo siamo stati in questi mesi» ha aggiunto.

«Il governo non rischio perché l’interesse nazionale è preminenti nelle forze che sostengono questo governo. Ho anche detto durante le consultazioni “questo governo non si fa senza i Cinque stelle”». 

«Sono certo che continui a dare contributi importanti all’azione di governo» ha spiegato il presidente del Consiglio, rivelando che Conte gli ha assicurato che non ci sia intenzione di uscire dal governo né di limitare l’azione del partito a un appoggio esterno. «Il governo valuta troppo il contributo del Movimento». 

Mentre attribuisce la responsabilità di un’uscita dal governo tutta al presidente del Movimento, Draghi smentisce anche la vicenda del suo presunto scambio con Beppe Grillo a proposito di Conte. «Non capisco perché mi si voglia tirar dentro» questa vicenda, ha detto Draghi. Rispetto ai «riscontri oggettivi» che sono stati citati in queste ore e proverebbero le affermazioni di Domenico De Masi, che ha rivelato l’episodio, Draghi ha detto: «Vediamoli!»

Il presidente del Consiglio torna anche sul rapporto con Grillo. «Ricordo benissimo quei due incontri che ci furono durante le consultazioni. Si trovarono sicuramente delle convergenze. Sicuramente il contributo del Movimento ha influito tantissimo sulla vocazione del governo» ha detto ancora Draghi, spiegando che non è preoccupato della possibilità che M5s e Lega possano cercare consensi fuori dalla maggioranza. 

La direzione del Pd

Il segretario del Pd Enrico Letta, nella sua relazione di chiusura della direzione dem, ha spiegato che il suo partito sosterrà il governo in carica fino alla fine della legislatura e nessun altro. «Se ci fossero traumi o cambiamenti non saremmo più della partita» ha detto, escludendo ulteriori soluzioni eccezionali come quella del governo di unità nazionale. 

In una situazione già pericolosa, in cui i Cinque stelle si sentono messi all’angolo e valutano l’addio alla maggioranza e la Lega annuncia battaglia sulla discussione dei provvedimenti su Cannabis e Ius Scholae, le parole del segretario del Pd non rasserenano il quadro. Anche sul testo che dovrebbe facilitare l’acquisizione della cittadinanza italiana ai ragazzi che hanno concluso un ciclo scolastico nel paese, Letta ha infatti promesso che «il Pd non arretrerà di un millimetro». 

Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato stamattina al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier - hanno spiegato in ambienti del Quirinale - sarebbe salito al Colle per fare il punto e riferire sugli ultimi appuntamenti internazionali come il G7 ed il vertice Nato ma gli occhi sono puntati sulle difficoltà che sta affrontando l’esecutivo.

Draghi è tornato in anticipo dal vertice Nato di Madrid ieri sera per partecipare al Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio sul caro bollette e oggi dovrebbe affrontare con il presidente Giuseppe Conte la conversazione con Beppe Grillo sulla sua contrarietà rispetto al ruolo di Giuseppe Conte nel Movimento Cinque stelle. Un no smentito da Palazzo Chigi solo molte ore dopo che la notizia era stata riferita dal responsabile della scuola di formazione del Movimento, Domenico De Masi, in un’intervista al Fatto Quotidiano.

Da ambienti Cinque stelle continuano a smentire l’ipotesi che Draghi e Conte si possano incontrare come ipotizzato ieri pomeriggio dal presidente del Consiglio, nonostante da più lati arrivano spinte a un confronto: «Non commento i se e i ma. Credo che sia necessario un chiarimento» dice per esempio il ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli, «la posizione del presidente Conte è stata molto chiara». Anche il vicepresidente del Movimento Mario Turco chiede nel pomeriggio un chiarimento tra l’avvocato e il premier. 

Il Movimento

Nel Movimento adesso la spinta per staccare definitivamente la spina è forte, anche considerato che ieri sera è arrivato l’ennesimo no all’emendamento che avrebbe bloccato il termovalorizzatore che il sindaco Roberto Gualtieri ha intenzione di costruire vicino Roma. Al Senato, nelle stesse ore la Lega ha tentato di ribaltare l’accordo sui balneari concluso durante l’approvazione del decreto concorrenza: per i Cinque stelle che da tempo si battono per la messa a gara delle concessioni un ulteriore affronto. 

Oggi si preannuncia una giornata di consultazioni interne al partito, dopo la partenza del garante Beppe Grillo, che ieri, invece di incontrare la delegazione di governo, ha scelto di lasciare Roma in serata. I parlamentari sono in tensione e nelle chat interne spingono perché i vertici decidano per un appoggio esterno, in modo da non lasciare la lotta all’opposizione alla Lega, che pure ieri ha «aperto una rfilessione» sulla sua permanenza al governo. 

In parallelo è in programma la direzione del Pd, dove l’attesa è tutta per le parole del segretario Enrico Letta e su quel che potrà dire a proposito delle difficoltà dell’alleato, che poi alle amministrative non ha avuto un ruolo molto incisivo. 

© Riproduzione riservata