dittatura della minoranza

Perché la destra sconfitta ai ballottaggi vuole cambiare la legge elettorale

L’ipotesi: niente ballottaggio nelle città e premio di maggioranza nazionale con il 40 per cento. La premier attacca l’opposizione che «usa toni da guerra civile» e «evoca piazzale Loreto»

Il passaggio da predicare la stabilità dell’esecutivo ad auspicare la dittatura della minoranza può essere brevissimo: basta un brutto risultato alle elezioni amministrative. A rompere gli indugi è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che lunedì ha sostenuto che il secondo turno sarebbe un meccanismo diabolico «inaccettabile», «una stortura che incrementa l’astensione» perché può ribaltare l’esito del primo turno. Lo ha seguito a ruota anche il responsabile organizzazione di FdI Gio

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