Il premier Giuseppe Conte dopo che è stato trovato il «punto di caduta» tra le parti della maggioranza parla alla Camera sul meccanismo europeo di stabilità, ovvero salva-stati, in vista del consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Nel pomeriggio sarà al Senato. Al termine del discorso del premier l’Aula dovrà votare una risoluzione sugli obiettivi del consiglio europeo. A Montecitorio Gianluca Rospi, ex grillino oggi passato al gruppo misto, ha chiesto di votare la risoluzione per parti separate per avere maggiore libertà.

Non si parlerà solo di Mes. La pandemia resta centrale. Il consiglio parlerà anche di vaccini e di Recovery fund, ha ricordato Conte: «La dimensione sanitaria deve essere accompagnata da quella economica e sociale». Rispetto agli accordi del 21 luglio «è necessario che si superi il veto ungherese e polacco» per l’avvio del Next Generation Eu. I cittadini, ha detto, «non perdonerebbero un segnale che contrario».

L’11 dicembre sarà il giorno del Mes: «Si discuterà sul Mes, il meccanismo di sostegno backstop, e la riduzione dei rischi dell’unione bancaria». Resta «alle Camere la decisione di ratifica definitiva». L’Italia ha l’«obiettivo di integrare il Mes nell’intera architettura europea».

L’Italia darà anche «la priorità agli obiettivi sul mutamento climatico, anche in vista della Cop26», la conferenza internazionale sul clima che l’anno prossimo ospiterà insieme alla Gran Bretagna, con la richiesta «del riconoscimento finanziario degli sforzi sostenuti dal paese anche in termini di incentivi messi in campo».

Il consiglio europeo affronterà il tema dei rapporti con i paesi extra Ue. Conte ha anticipato che verranno dati segnali verso Ankara per gestire i rapporti con la Turchia: «dovranno essere chiari e dovrà essere mantenuta la possibilità di un’agenda positiva». Il consiglio parlerà anche «dei rapporti transatlantici» in vista dell’arrivo di Joe Biden: «Sono convinto, come è emerso nella nostra prima telefonata, che avrà un approccio molto positivo e considererà l’Europa come un asset per gli Stati Uniti» per le «sfide del mutamento climatico, della pandemia e della sostenibilità».

Si parlerà anche delle sanzioni alla Russia: «Scadranno il 31 gennaio», se ne parlerà «senza automatismi».

Conte ha concluso tendendo la mano alle opposizioni e richiamando la maggioranza. Il governo «ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per battersi in Europa e continuare a fare il suo lavoro», il confronto «deve essere fatto con spirito costruttivo» e ha assicurato «il giusto apporto critico alle riforme». In occasione della conferenza della riforma dell’Unione, ha concluso, «l’Italia ha tutte le carte per incidere».

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