Il team di Medici Senza Frontiere (Msf) a bordo della Geo Barents ha salvato nella notte tra giovedì e venerdì 190 persone, tra cui almeno dodici minori non accompagnati, ma sono stati costretti ad altri due giorni e mezzo di viaggio prima di raggiungere un porto sicuro: il governo ha deciso di assegnare loro come destinazione Bari.

Come riferisce l’organizzazione in un tweet, l’intervento è avvenuto in seguito alla segnalazione di Alarm Phone. Il soccorso è stato effettuato dopo che la barca su cui viaggiavano è stata stabilizzata dal personale della nave umanitaria Louise Michel, comprata dall’artista Banksy.

Continua così, a parte l’unica assegnazione al porto di La Spezia a gennaio, la scelta di mandare i migranti salvati nel Mediterraneo dalle Ong in città rette dal centrosinistra. In questo caso il sindaco è Antonio Decaro, presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani.

Altri dispersi

Mentre le operazioni si fanno sempre più difficili, cresce il numero di morti in mare. Al largo della costa tunisina 34 migranti provenienti da paesi dell'Africa sub-sahariana sono risultati dispersi dopo che la barca sui cui viaggiavano è affondata: sul barcone, segnalato da Alarm phone, informata da un parente di un migrante a bordo, si trovavano 38 persone, di cui quattro sono riuscite a salvarsi grazie all'intervento delle autorità locali. Secondo quanto denunciato dall’associazione che monitora e raccoglie le richieste di aiuto, i migranti avrebbero riferito di essere stati picchiati dalla guardia costiera tunisina, che avrebbe anche rimosso il motore dall'imbarcazione.

Adesso la rotta quasi per tutti è quella che parte della Tunisia, caduta in una grave situazione economica e di tensione politica, e cerca di raggiungere le coste dell’Europa. L'Unione europea e il governo italiano vogliono lavorare a un ritorno alla stabilità dello stato magrebino fermando l'aumento dei flussi migratori verso l’Italia.

Gli altri sbarchi

A Lampedusa in poche ore si sono registrati venti sbarchi di oltre novecento naufraghi, le cifre di venerdì sera parlano di 966 persone. I barconi giunti sull’isola sono partiti quasi tutti da Sfax, e tutti dicono di aver pagato tremila dinari tunisini per il viaggio. I migranti, di cui diverse donne e minori, sono originari di Congo, Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso.

Le motovedette di Guardia di Finanza e Guardia Costiera fin dalla notte prima hanno portato avanti il soccorso delle imbarcazioni in varie operazioni, durate ore.

Per evitare che l'hotspot di contrada Imbriacola torni a essere nuovamente sovraffollato, la prefettura di Agrigento d'intesa con il Viminale ha disposto il trasferimento di centinaia persone con il traghetto di linea per Porto Empedocle.

La Guardia Costiera è stata alle prese con i salvataggi anche nel mar Ionio, dove sono stati individuati due pescherecci con migranti in area Sar (search and rescue) italiana, soccorsi da quattro motovedette, la nave Diciotti, la nave Aringhieri e un aereo.

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