Le concessioni balneari diventano l’epicentro dello scontro sul decreto Milleproroghe, come era stato anticipato dalle indiscrezioni delle ultime settimane. Fratelli d’Italia lancia così la sfida: punta a far avere efficacia alle concessioni «fino all'approvazione della legge di riforma organica della relativa disciplina». A firmare il testo dell'emendamento è stata Lavinia Mennuni, senatrice del partito di Giorgia Meloni. L’atto è sul tavolo, spetterà al governo assumere una decisione per l'eventuale approvazione.

Più soft, invece, è stata la Lega con Roberto Marti e Gian Marco Centinaio capofila: la proposta, sottoscritta tra gli altri da Maurizio Gasparri, ha l’obiettivo di rallentare sulle gare per le concessioni balneari, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attualmente guidato da Matteo Salvini. Per garantire il completamento dei lavori di questo organismo, viene prevista una proroga delle concessioni di 12 mesi, portandole fino al dicembre 2024. E non è escluso che si possa arrivare una sintesi tra i due emendamenti.

A Palazzo Madama c’è stato un diluvio di proposte, in totale 1.322, a conferma degli appetiti dei senatori che sulla manovra non hanno potuto fare nulla, limitandosi all’approvazione del testo. Al primo provvedimento utile, però, cercano di inserire misure a loro care. Certo, molti emendamenti saranno scartati: entro lunedì pomeriggio si dovranno indicare i segnalati, in totale tra 200 e 300 tra cui dovrebbe esserci quello sulle concessioni. A metà settimana inizieranno le votazioni.

Diritti tv e scommesse

Al di là della battaglia sui balneari, uno dei grandi protagonisti è stato comunque il senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, che già in Legge di Bilancio ha fatto sentire il proprio peso, seppure a distanza visto che il confronto è avvenuto a Montecitorio, ottenendo le misure salva-calcio per diluire i pagamenti per i debiti dei club. Ora il presidente della Lazio ha confermato la volontà di introdurre misure favorevoli al mondo calcistico, in cui ha interessi diretti.

Su tutti la possibilità di prorogare di due anni i diritti televisivi del campionato, oggi nelle mani di Dazn. La scadenza prevista per il 2024 potrebbe slittare al 2026: con l’eventuale via libera alla proposta, sottoscritta da altri 4 senatori di Forza Italia, si prolungherebbe l’accordo che, per 840 milioni di euro a stagione, garantisce l’esclusiva a Dazn. L’iniziativa è molto gradita alle società di serie A, che conserverebbero le stesse condizioni a fronte di un calo di interesse verso il campionato calcistico italiano. Un modo per prendere tempo.

Lotito non si ferma ai diritti tv. Tra i suoi emendamenti spicca anche quello che punta a depotenziare le norme, inserite nel decreto Dignità del primo governo Conte, sul divieto di pubblicità di giochi e scommesse, altro mondo attiguo allo sport. La proposta è quella di garantire almeno le pubblicità «indirette», ossia fatta al di fuori dagli appositi spazi pubblicitari. Potrebbe quindi essere inserita in spettacoli televisivi o grandi eventi, purché non siano dichiaratamente delle sponsorizzazioni. Un tentativo, comunque, di modificare la normativa e avviare un processo di revisione.

Forza Italia, poi, tende la mano alla Regione Molise, guidata dal compagno di partito, Donato Toma. L’emendamento, sempre a prima firma Lotito, vuole spalmare in 30 anni la possibilità di recuperare il disavanzo di bilancio dell’ente, in riferimento al 2021, che ammonta a circa 500 milioni di euro. Le quote dovrebbero essere recuperate entro il 2053.

Scuolabus fuorilegge: niente multe

Sorprende poi che Fratelli d’Italia, attraverso l’iniziativa di Raoul Russo, sostenuta da altri esponenti del suo gruppo, voglia rimuovere le sanzioni per gli autisti di mezzi di trasporti per le merci, e in particolare di minibus scuolabus, che abbiano le autorizzazioni scadute. Oggi la legge prevede una multa dai 2mila agli 8mila euro e il fermo amministrativo del veicolo. 

Un altro esponente del partito di Meloni, Andrea De Priamo, vuole garantire a Roma ulteriori 110 milioni di euro per l’organizzazione del Giubileo 2025. La senatrice di Fdi, Antonella Zedda, mira a concedere la deroga alla Rai sul «contenimento della spesa in materia di gestione». Il Pd, con Cecilia D’Elia, ha presentato un emendamento al Milleproroghe per sanare la stortura, raccontata da Domani, sui 500 precari delle Soprintendenze. Le risorse, stando alla proposta, saranno attinte da un fondo inserito in Legge di Bilancio.

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