Sono 721 i giornalisti, blogger e operatori dei media in Italia ad aver subito minacce, intimidazioni e ritorsioni nel 2022 da parte di chi ha provato a impedirne il lavoro d’informazione.

Lo ha comunicato l’osservatorio Ossigeno per l’informazione, durante un convegno alla Casa del Jazz «Giornalismo, mestiere rischioso e poco protetto, in pace e in guerra». L’evento si è svolto in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Lazio, per celebrare la trentesima Giornata mondiale della libertà di stampa. 
I dati per il 2022 segnalano un aumento rispetto alle 384 minacce registrate nell’anno precedente e indicano, inoltre, che la Lombardia ha scalzato il Lazio come regione con maggior numero di intimidazioni.

Secondo l’osservatorio, a fronte di un aumento degli attacchi e della costante pressione nel settore informativo, lo scorso anno è diminuito il numero delle denunce alle autorità. Si tratta di una tendenza già evidenziata nel rapporto dello scorso dicembre relativamente ai primi nove mesi del 2022.

Minaccia alla libertà di stampa

La situazione fotografata dall’osservatorio non è affatto rassicurante. Oltre la metà dei cronisti riporta di aver subito attacchi violenti, tra cui avvertimenti, minacce personali e sui social minacce di morte e insulti. 
Le aggressioni fisiche nel 2022 sono diminuite rispetto all’anno precedente, ma il 39 per cento dei minacciati ha subito azioni legali intimidatorie.

Secondo Ossigeno, a ostacolare il lavoro della stampa sono soprattutto privati cittadini (43 per cento). A seguire si contano politici e rappresentanti delle istituzioni (25 per cento), criminali e mafiosi (14 per cento), imprenditori (8 per cento) e per un 4 per cento anche colleghi giornalisti o editori. Il restante 6 per cento è di natura sconosciuta. I giornalisti sono, tuttavia, disincentivati a denunciare i danni subiti per timore di incorrerne in altri o per il rischio di rimanere isolati anche all’interno del loro settore. 

Attacchi sessisti

Il 25 per cento delle minacce nel mondo dei media riguarda le giornaliste, al centro di attacchi di natura sessista. L’osservatorio ha dedicato un’analisi approfondita alle discriminazioni di genere nel campo dell’informazione, monitorando il periodo da gennaio a luglio dell’anno scorso. Sono 178 le giornaliste minacciate nel 2022, un calo minimo rispetto al 2021, che è stato l’anno con percentuale più alta dall’inizio del monitoraggio (2006).

Le minacce subite dalle operatrici dei media sono strettamente correlate a forme di sessismo. Sui social circolano, infatti, numerosi attacchi alle giornaliste, dagli insulti sull’abbigliamento ai commenti volgari, fino alle minacce di violenza e morte.

A questi si aggiungono episodi di violenza fisica, come il recente caso della giornalista sportiva Greta Beccaglia avvenuto durante una diretta televisiva fuori dallo stadio. 

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