Tra due palazzi vicino alla stazione Tiburtina di Roma sventolano le bandiere dell’Ucraina. Sotto il blu della pace e il giallo dei campi di grano c’è l’ingresso di Mix Markt, supermercato specializzato nella vendita di prodotti dell’Europa dell’est. Da un lato frutta e verdura, dall’altro pesce, carne, liquori, dolci, pane e specialità gastronomiche commerciali ma immancabili di diverse nazioni. Sono elencate nel cartello all’ingresso, otto bandiere per otto paesi: Moldavia, Bulgaria, Ucraina, Polonia, Romania, Georgia, Armenia, Albania. E poi un altro nome, coperto da uno spesso strato di adesivo scuro: la Russia.

Tra quei ripiani, carichi di cibi polacchi, salse e vini georgiani, grano saraceno, salsicce di frattaglie, vodka ucraina e wareniki (una sorta di ravioli ripieni di patate) ma anche pacchi di pasta nostrana e bottiglie di fragolino, fino a qualche mese fa c’erano anche tanti prodotti russi.

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L’inizio della guerra ha cambiato le carte in tavola ma senza lasciare buchi sugli scaffali. La selezione di verdure in barattolo è favolosa: ci sono le foglie di crauti o di vite, i cetrioli fermentati, i peperoncini gialli, le barbabietole marinate, i pomodori verdi. Appena girato questo scaffale, si incontra un banco dedicato al pesce essiccato ed eviscerato, con le strisce di salmone, la carpa, il karasio e gli spratti sott’olio, dei pesci ossei simili alle sardine, rarissimi nel mar Mediterraneo ma presenti invece nel Baltico, nell’Atlantico e nel mar Nero.

Nel banco frigo, spunta anche un gelato di Masha e Orso, la serie animata di origine russa. Dietro ogni prodotto, la dicitura: importato da Monolith Italia Nord srl.

Monolith è anche il nome originale della società che nel 1997 ha aperto il primo Mix Markt in Germania. Dietro ci sono Waldemar Völker, Artur Steinhauer e Peter Schuju, tre imprenditori tedeschi di origine russa, che oggi hanno portato il marchio in oltre 300 location della Germania e dell’Europa con un fatturato dichiarato di 345 milioni di euro nel 2016 (ad oggi, 560 milioni solo dai negozi della Germania che sono più della metà del totale degli store).

Punti di incontro

In quasi 30 anni di vita, i Mix Markt non sono rimasti dei semplici supermercati diventando punto d’incontro per molte comunità, come quella polacca, ucraina, russa e moldava. Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina il 24 Febbraio 2022 le ha colpite tutte, spingendo il brand a prendere posizione chiaramente, sostituendo lo slogan “no war” con una nota più esplicita rilasciata sui social: «Quello che sta accadendo in Ucraina in questo momento ci riempie tutti di grande preoccupazione e sconcerto. Condanniamo con la massima fermezza l’attacco della Russia all’Ucraina».

Da Febbraio parte una catena di aiuti che investe tutti i negozi sparsi per l’Europa. È per questo che fuori dal negozio in zona Tiburtina campeggia un cartello per la “raccolta di materiale per l’Ucraina” vicino al disegno della colomba della pace.

Nel giro di pochi giorni i Mix Markt ricevono pile di beni da spedire in Ucraina, l’ambasciata Ucraina in Italia ufficializza il suo sostegno alle iniziative portate avanti da Volodymyr Bekysh, il titolare di Monolith Italia Nord, l’imprenditore di origine ucraina che cura lo sviluppo dei negozi italiani. Viene creata una “scatola vita” che contiene prodotti per l’igiene e per la famiglia, alimentari a lunga conservazione da spedire nelle zone interessate dal conflitto.

In un articolo riportato dal sito tedesco inFranken.de l’azienda madre avrebbe annunciato a marzo un adeguamento dell’assortimento dei suoi prodotti in riferimento a quelli russi, molti dei quali provenivano già da Germania, Polonia e Paesi Bassi.

I clienti

Sempre sui social era stato chiarito che Mix Markt viene spesso definito un “negozio russo” perché il termine “ormai è entrato nel linguaggio comune, visto che molti dei nostri clienti provengono dall’ex Urss e usano il russo come lingua comune”.

Tra quegli stessi clienti però, gli ucraini sono tantissimi. E in Italia condividono la nazionalità con parecchi dei gestori alla guida dei vari Mix Markt sparsi per la penisola. Non a caso “negozio di alimentari ucraino” e “supermercato ucraino” è il titolo scelto da molti media italiani per raccontare la fonte delle operazioni di solidarietà. Nel giro di poche settimane, la Russia è scomparsa sotto uno strato di adesivo scuro. 

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