La premier Giorgia Meloni ha espresso vicinanza ai famigliari delle vittime e ha parlato di «drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini».
«Non abbiamo così tante perdite dalla strage del Pilastro e da Nassirya», è stato il commento del comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo, che è arrivato a Verona dopo la notizia della tragica uccisione di tre carabinieri nell'esplosione di un casolare nel corso di una operazione a Castel d’Azzaro. Il comandante incontrerà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per capire esattamente cosa sia successo: «Quanto accaduto segna la difficoltà di questo lavoro, la pericolosità dietro ogni tipo operazione», sono state le parole del ministro, che ha parlato di un «bilancio drammatico».
Tra le prime voci è arrivata quella del Quirinale. Sergio Mattarella ha parlato di «sconcerto e profondo dolore» e ha espresso «solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari».
il lutto nazionale
Il cordoglio è stato espresso da tutta la politica, con la premier Giorgia Meloni che ha espresso vicinanza ai famigliari delle vittime e ha parlato di «drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini». Lo stesso ha fatto anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, che si è collegato con al sala operativa del comando di Verona e ha parlato con alcuni dei feriti. Le condoglianze sono state espresse anche dai due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini: «Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell'esplosione».
La presidente del Consiglio ha poi chiesto al Consiglio dei ministri di rispettare un minuto di silenzio, per le tre vittime sono stati deliberati i funerali di Stato e sarà dichiarato il lutto nazionale nelle giornate di ieri e nel giorno delle esequie. Il governatore della Regione Luca Zaia ha invece proclamato tre giorni di lutto regionale e ordinato le bandiera a mezz’asta in tutto il Veneto e ha usato parole durissime: «Davanti a tre morti e così tanti feriti non ci deve essere clemenza», parlando di «tragedia che potevamo evitare totalmente». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato i familiari delle vittime e sottolineato «il senso dell'ingiustizia per persone che muoiono in questo modo».
Anche sul fronte dell’opposizione le reazioni sono state analoghe. L’accaduto «ci lascia attoniti e il bilancio è straziante», ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte si è detto vicino «al dolore dei cari e dei loro colleghi dell'Arma».
A commentare quanto accaduto è stata ovviamente anche la sindaca di Castel d’Azzano, Elena Guadagnini: «Siamo ancora sconvolti e interdetti da quanto accaduto. In questo momento di profondo dolore, esprimo le mie più sentite condoglianze e la mia totale vicinanza all'Arma dei Carabinieri, alle famiglie dei tre militari caduti e a tutti i loro colleghi feriti». Il comune ha proclamato il lutto cittadino fino a domenica 19 ottobre e ha dato la sua versione dei fatti. I tre fratelli Ramponi, autori della strage, «non erano seguiti» dai servizi sociali «nè si erano mai rivolti al Comune per chiedere aiuto» ma è stato il comune a cercare un incontro e offrire aiuto, ma «hanno rifiutato tutto. Siamo allibiti, ce l'abbiamo messa tutta».
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