«Levati, levati, ma che cazzo fai?», ha urlato il sindaco di Firenze Dario Nardella spingendo via uno degli attivisti. I membri di Ultima generazione lo sanno. Quando entrano in azione non ricevono i complimenti dei politici, e oggi quando «abbiamo deciso di sanzionare il palazzo del potere» gettando vernice arancione con gli estintori sul palazzo della Signoria – sede del comune -, Nardella in persona che prima stava effettuando un sopralluogo sull'Arengario, è intervenuto a fermarli diventando twitter trend e protagonista di un video che ha fatto il giro del web.

Quello che è rimasto in sordina, è che la loro rabbia, oltre che dall’azione del comune e dalla Regione Toscana, arriva dalla bocciatura di una proposta in parlamento del Movimento 5 stelle, ritenuta inammissibile.

Ultima generazione arriva in politica

L’azione di oggi, spiega il comunicato, segue infatti la bocciatura in commissione di bilancio del Senato della Repubblica di un emendamento. Dal testo a cui fanno riferimento si scopre che si tratta di una proposta relativa al decreto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza firmata da Maria Domenica Castellone, detta Mariolina, vice presidente del Senato, riguardante il taglio di diversi sussidi ambientalmente dannosi. Si va dalla riduzione dell’accisa sul gas naturale per gli usi di cantiere, all’esenzione dall’imposta di consumo per gli oli lubrificanti.

«Tagli che avrebbero permesso di rendere utilizzabili in tempi brevi circa 500 milioni di euro di fondi, soldi pubblici dei cittadini, impiegabili per mettere in sicurezza il paese dalla severità delle condizioni siccitose attuali e prossime e per altri investimenti nella conversione ecologica», scrivono in difesa del testo gli attivisti.

Anche se poi specificano a Domani: «Non abbiamo collaborato nello stendere l'emendamento, ma ricevuto comunicazione che era stato depositato e rifiutato una volta che era già stato respinto».

Le due persone di Ultima generazione protagoniste del lancio di vernice, sono state immediatamente fermate dalle Forze dell'ordine, che in poco tempo le hanno portate via. Nel comunicato citano tra le colpe della Toscana il caso il caso della Strada Regionale 429 e lo smaltimento illegale dei rifiuti collegati al settore conciario, il Keu, lo scandalo che ha visto tra i nomi delle persone coinvolte (e non indagate) il presidente della Regione Eugenio Giani, così come raccontato su Domani: «Con migliaia di tonnellate di rifiuti altamente tossici smaltiti sottoterra, abbiamo un esempio eclatante di crimine contro l'ambiente. La regione ha solo isolato la zona promettendo una bonifica che sembra non essere nei suoi piani». Questa inazione «costringe da più di un anno gli abitanti della zona a vivere nel terrore, quando la loro tutela dovrebbe essere invece un fatto prioritario», ha aggiunto Nicole. Gli attivisti si chiamano tra loro solo per nome.

Infine il comune di Firenze «continua a portare avanti scelte incompatibili con la necessità di ridurre le emissioni inquinanti, dovute all'impiego di fonti di energia fossili». Il problema è il divieto di installare pannelli fotovoltaici nel centro storico della città:«Tutte “strozzature” burocratiche che scoraggiano i cittadini a investire in energie rinnovabili». La critica, però, specificano «è generale a chi può fare qualcosa di concreto e non lo fa, non è una questione politica, l’ascolto e l’azione potrebbe venire da qualunque parte. Noi siamo in dialogo con diverse forze politiche».

Il governo e il presidente

Se da una parte se la prendono con le istituzioni locali e con il parlamento, a inizio settimana in Kenya il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di “Sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, ricordano. Gli attivisti hanno apprezzato la sua presa di posizione. «Per salvare il pianeta serve subito un Rinascimento Ecologico».

Gli attivisti continuano a portare avanti la loro fitta agenda tra processi e manifestazioni. Il 22 aprile ci sarà il concerto “La fine del mondo”; il 12 maggio, un presidio in tribunale per il processo in cui il Senato di costituirà parte civile contro Ultima Generazione; il 24 maggio il presidio sarà al Vaticano, per il processo per l'incollamento sul basamento di marmo del Laocoonte.

Il 27 maggio a Roma infine una marcia a sostegno della campagna “Non paghiamo il fossile” sui sussidi ambientalmente dannosi. Ma nell’ultimo comunicato si trova un nuovo avversario. Se da una parte criticano la bocciatura dell’emendamento in linea con le loro richieste, «allo stesso tempo vediamo la concomitante approvazione del discutibile e datato progetto del ponte sullo stretto di Messina», l’opera portata avanti dal leader della Lega Matteo Salvini e passata in Consiglio dei ministri il 16 marzo. Con quella parte politica ritengono difficile poter dialogare, ma anche dal versante Pd per ora restano le foto di Nardella disperato di fronte alla vernice lavabile.

Sulla nuova segretaria del Pd Elly Schlein però commentano: «A noi interessa che vengano portate avanti delle misure concrete, il dialogo è aperto con tutti, anche da questo lato c’è un canale». Intanto «puntiamo il dito sulle ipocrisie e le contraddizioni eclatanti senza badare al colore politico», dice Alice, dell’ufficio stampa. La polarizzazione c’è sempre, questa volta l’effetto «è stato tragicomico, ma il programma resta quello».

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