- Il ministro ha detto che «in linea di principio tutti gli atti riferibili ai detenuti in regime di 41 bis sono per loro per loro natura sensibili», smentendo quindi di fatto Delmastro che sosteneva fossero divulgabili.
- Poi dice che è necessario tener conto dell’indagine aperta dalla procura di Roma, ma «Non ci pareremo dietro la magistratura».
- Il silenzio di Meloni è stato registrato da tutti. Un silenzio, il suo, che difende i suoi due fedelissimi ma sposta politicamente la responsabilità dell’iniziativa su palazzo Chigi.
La parola che si sente più spesso nel lato destro del Transatlantico è «imbarazzo». Nessuno dei deputati di centrodestra è disposto a commentare il caso che sta agitando il governo, ma nessuno se la sente nemmeno di difendere il duo Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli. Il primo ha ammesso di aver dato all’amico e compagno di partito le relazioni di servizio del Dap sui colloqui tra l’anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis, Alfredo Cospito, e i mafiosi con cui condivideva l’ora d’ari



