In un periodo di emergenza economica, sanitaria e internazionale, il perimetro degli “affari correnti” di un Governo in regime di prorogatio comprende ogni atto necessario ad affrontare le urgenze: anche uno scostamento di bilancio. Draghi eviterà di ricorrervi, ma ne avrebbe i poteri
- In un periodo di emergenza economica, sanitaria e internazionale, il perimetro degli “affari correnti” di un Governo in ordinaria amministrazione comprende ogni atto necessario ad affrontare le urgenze: anche uno scostamento di bilancio.
- L’ampiezza degli “affari correnti” si rileva nella dichiarazione resa dal Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Draghi, nonché nella circolare del 21 luglio scorso, con cui il Governo, come ogni esecutivo in “prorogatio”, ha definito i limiti della propria azione.
- Draghi eviterà lo scostamento di bilancio, anche se ne avrebbe i poteri. È probabile non voglia peggiorare i conti pubblici ed esporre il Paese al rischio di speculazione. E chissà se non intenda pure dare una risposta a quelli che lo invocano per risolvere una crisi che, quando hanno fatto cadere il Governo, erano consapevoli sarebbe arrivata.
In questi giorni, con l’emersione del problema – che covava da tempo – della crisi energetica, ci si chiede quali siano i poteri di un governo in carica solo per gli “affari correnti”, come il governo di Mario Draghi, presidente del Consiglio dimissionario. Ciò soprattutto in quanto, tra le soluzioni proposte, alcuni politici invocano – o almeno ipotizzano – uno scostamento di bilancio. Nella giornata del 28 agosto, a fronte del pressing dei leader dei partiti per un intervento di Draghi –



