«L’accoglienza ha un limite». Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è al Senato per spiegare la scelta di attuare gli sbarchi selettivi e per «pragmatismo e concretezza» ha annunciato che l’Italia lavorerà per bloccare gli sbarchi dei paesi africani e metterà in campo un sistema «premiale», con i paesi che fermano l’emigrazione verranno organizzati flussi ordinati. Prima ha spiegato che per lui bisogna concentrarsi sulla «dignità» dell’accoglienza. Poi ha detto che l’esecutivo si concentrerà contro «gli sbarchi illegali».

La totalità degli interventi delle Ong «non è stato coordinato dal soccorso marittimo italiano. Ed è avvenuto in zona Sar non italiana».

Humanity 1, nave della Ong Sos Humanity e battente bandiera tedesca, dal 23 ottobre ha iniziato a chiedere alle autorità italiane e maltesi un porto sicuro, Pos: «La condotta della nave non era in linea con il contrasto dell’immigrazione illegale».

Il ministro ha detto che le Ong possono essere «luoghi sicuri», così la responsabilità degli stati di bandiera deve contribuire per trovare un porto: «Avrebbero dovuto operare in stretto raccordo con gli operatori delle Ong».

Piantedosi ha poi raccontato che la nave Ocean Viking si è diretta autonomamente verso la Francia senza che l’Italia le negasse il porto di sbarco perché non è entrata in acque italiane. Tuttavia la mossa dell’imbarcazione è arrivata dopo che l’Italia aveva bloccato nel porto di Catania sia la Humanity 1 che la Geo Barents.

I costi e i numeri

Il ministro ha detto che né i costi né gli strumenti di integrazione sono ufficiali e ha criticato «le posizioni ideologiche» delle opposizioni.

Nel 2022 ha segnalato un aumento degli sbarchi a cui si sono aggiunti gli ingressi dall’Ucraina, questi ultimi 172 mila.

Nei centri di accoglienza nazionali ci sono oltre 100 mila migranti.

Nell’anno in corso si contano 69.078 richieste di protezione internazionale, ma la maggior parte «è spinta da motivazioni di tipo economico e non ha diritto di restare sul territorio internazionale». L’aula ha applaudito.

«Dal primo gennaio 2021 al 9 novembre 2022 le ong, nell'ambito di 91 eventi di sbarco, hanno portato sulle coste italiane 21.046 migranti, di cui 9.956 nel 2021 e 11.090 nel 2022».

Il ministro si è rivolto poi ai colleghi dell’Unione europea: «Gli stati che chiedono all’Italia di accollarsi l’accoglienza sono i primi ad opporsi ai movimenti secondari».

Nei prossimi mesi ci saranno negoziati strumenti come il patto europeo di protezione e asilo. Ma al momento l’Italia ha fatto presente che non sono sufficienti: «Il meccanismo di ricollocazione privilegia i richiedenti asilo e lascia ai paesi di primo ingresso i migranti per condizioni economiche».

Un piano per rilanciare l’impegno europeo verso i paesi terzi e di origine, ovvero del nord africa per la «prevenzione delle partenze». «Come ha detto il presidente (ovvero la presidente Giorgia Meloni) serve un “piano Mattei” per l’Africa», dal nome del fondatore storico dell’Eni, Enrico Mattei.

A questo si aggiungerà un sistema un sistema «premiale» per i paesi che intervengono per bloccare l’emigrazione. In cambio dovrebbero essere organizzati flussi coordinati, con l’intenzione di andare contro «i trafficanti di esseri umani». Per lui in questo modo non si «abdica» al controllo delle frontiere.

«Le Ong non possono scegliere in autonomia i porti e i Paesi nei quali attraccare». ha detto il ministro dell'Interno. «Le navi - aggiunge - continuano a rappresentare, per i migranti, un fattore di attrazione» e la «loro presenza è rilevante anche per le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza delle navi delle Ong nell’area».

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