Ponti, strade e segnaletiche: Salvini blocca soldi e sicurezza stradale

Si pensa al ponte sullo Stretto, opera che guarda da ora al 2032. Ma ci sono ponti e strade che fin da subito potrebbero sbloccarsi: milioni di euro di euro già a disposizione e interventi per migliorare la sicurezza stradale. Matteo Salvini ha annunciato qualche giorno fa l’avvio dei lavori per la realizzazione della grande opera per unire Calabria e Sicilia: «Sarà il Ponte a campata unica più lungo al mondo. Un’infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo». Nell’attesa di dare seguito alle promesse, bisogna far ripartire le misure che fanno capo al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: stanziamenti di fondi relativi proprio a ponti, strade e viadotti. Ponte sullo Stretto, Salvini festeggia. «I cantieri inizieranno entro l’estate» In questo caso non sono soltanto annunci, ma vere e proprie leggi, atti normativi che, a oggi, esistono solo su carta. Colpa dei “decreti attuativi” da emanare, la parte davvero esecutiva. Segnaletica contromano E alcuni di questi provvedimenti mancanti, peraltro, sarebbero stati utili e attuali. Un esempio? Nelle ultime settimane ci sono stati vari casi di cronaca relativi a persone che, distrattamente, hanno imboccato strade e autostrade in senso contrario di marcia. Una decina di giorni fa un ultraottantenne si è immesso nella corsia sbagliata sulla Torino-Milano provocando una strage: sono morte 4 persone. Ebbene, il ministero delle Infrastrutture deve ancora provvedere alla «definizione delle caratteristiche, delle modalità e dei tempi di attuazione della segnaletica obbligatoria da installare, nelle strade a doppia carreggiata, nei punti di possibile imbocco contromano». Esattamente quello che sarebbe stato necessario. Il testo non solo risulta “non adottato”, ma addirittura scaduto. Il paradosso dei paradossi, visto che rientrava nella riforma salviniana per eccellenza: il nuovo codice della strada (legge 177 del 2024). L’articolo 22 è piuttosto chiaro: «Misure per contrastare il rischio della circolazione contromano». Solo che, scandagliando il dettaglio, si legge che per definire caratteristiche, modalità e tempi per installare segnaletica apposita nei punti di possibile imbocco contromano sarebbe stato necessario un decreto da predisporre entro il 12 febbraio 2025. Cosa mai avvenuta. Piemove, l’iniziativa (a ostacoli) che rende i mezzi gratuiti per gli studenti. Ma a Salvini non interessa Ma non è l’unico caso. Dietro i provvedimenti attuativi ci sono spesso fondi importanti, che devono essere assegnati. In mancanza di tali provvedimenti, restano nel cassetto, vittime della burocrazia e della disattenzione di chi guida i ministeri. Un caso è quello che porta in Calabria, proprio una delle regioni interessate dal Ponte sullo Stretto. Il ministro Salvini, anzi, ha sottolineato come l’infrastruttura sarà un’opportunità considerevole per la Regione. Certo, intanto gli abitanti di Reggio Calabria sono in attesa dei 4 milioni promessi, e in realtà pure stanziati, dal governo con una legge ad hoc. La norma prescriveva che le risorse fossero utilizzate per gli «interventi urgenti per la messa in sicurezza strade, immobili o edifici pubblici, nei comuni della Vallata del Gallico nella provincia di Reggio Calabria». Ancora una volta il provvedimento attuativo risulta scaduto. Questa volta a maggio 2025. Da Nord a Sud Non si pensi, però, che tutto questo sia un un problema solo del Sud. L’ultima Legge di bilancio prevedeva, tra le altre cose, la «definizione dell'elenco degli interventi che possono accedere al finanziamento del Fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la messa in sicurezza dei ponti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza nel bacino del Po e modalità di monitoraggio degli interventi e dei relativi cronoprogrammi». Ancora una volta si tratta di ponti, alcuni da mettere in sicurezza e altri da fare ex novo. L’ennesima norma che non risulta adottata, nonostante il limite per la pubblicazione del testo fosse stato fissato all’11 aprile 2025. Esattamente come non risultano assegnati i 18,5 milioni di euro relativi al «finanziamento di progetti innovativi di monitoraggio e sorveglianza delle infrastrutture sulla base di idoneo programma di interventi predisposto dalla società Autostrade dello Stato spa (che dovrà gestire le autostrade statali a pedaggio, ndr)». Pnrr, nomine e agenzia per la sicurezza: Salvini sogna il Ponte ma colleziona flop Un altro fondo importante spalmato su tre anni (500mila euro nel 2025, 8,5 nel 2026 e 9,5 nel 2027). Si attende, nemmeno a dirlo, il decreto del ministero di Salvini. A differenza degli altri casi, però, qui una flebile speranza resta in piedi. Il termine ultimo per l’approvazione è fissato al prossimo 3 settembre. Due settimane ancora per rispettare i tempi. Prima dell’ennesimo provvedimento disperso nelle nebbie ministeriali. Con buona pace dei fondi stanziati.