- Il recente caso del logo del Mim ha racceso il dibattito sull’ostinazione degli esponenti della destra italiana a riutilizzare elementi dell’immaginario simbolico e iconografico del fascismo
- La fiamma che imperitura arde ai piedi del simbolo di FdI, in base al principio che «le radici profonde non gelano», citazione di Tolkien tanto cara a Giorgia Meloni, è solo il caso più eclatante
- Tantissime sono le citazioni, i plagi, i riutilizzi di temi e immagini fasciste, della repubblica sociale e, in alcuni casi, anche del nazismo
Il recente caso dell’orribile logo del ministero dell’Istruzione e del merito, lampante esempio di una bassissima istruzione (visuale) e pochissimo merito (professionale), ha riproposto due temi strettamente legati all’utilizzo delle immagini in politica. Da un lato il visivo è più forte ed efficace del verbale, ma anche più insidioso. Dall’altro, l’ostinazione degli esponenti della destra italiana a riutilizzare elementi dell’immaginario simbolico e iconografico del fascismo. L’immagine può



