Debutto amaro per Luisella Costamagna, che con il suo Tango non supera il 2 per cento di share. La trasmissione in onda in seconda serata su Raidue non ha trovato il successo sperato, nonostante l’idea dei vertici Rai di rimandare lo show di Max Giusti in prima serata, che nelle scorse settimane aveva dimostrato di non essere un traino affidabile. Ma anche il film che la rete ha mandato in onda al suo posto ha aiutato poco la giornalista, che a sua volta non è riuscita a far fare al suo talk il salto di qualità: nonostante la caccia all’uomo in corso a Bruxelles, dove un lupo solitario aveva aperto il fuoco contro i civili svedesi, nessuno ha pensato di rivedere la scaletta della puntata già registrata.

Non è bastato lo spot con il basso di ballo della conduttrice né il parterre di ospiti come Lucio Malan e Francesco Storace – conduttore a sua volta di un programma sulla Radiorai di Francesco Pionati – oltre a Paolo Mieli e la produttrice Rita Rusic a far decollare il programma in seconda serata. 

Una scommessa che parte in salita per il Movimento 5 stelle, che durante le trattative per i palinsesti aveva spinto molto per un programma da affidare a un conduttore d’area. Oltre a una direzione di testata, una di genere e diverse vicedirezioni sparse, i grillini, per cui ha trattato in prima persona Rocco Casalino, avevano così ottenuto il talk di seconda serata per Costamagna, considerata da diverso tempo gradita al Movimento. I grillini si sono astenuti sulle nomine dei nuovi vertici della Rai meloniana e più di recente hanno avallato in commissione Vigilanza il contratto di servizio firmato dalla destra – a loro dire emendato dalle parti più preoccupanti – mentre era in corso la trattativa sulla ridefinizione dell’assetto della TgR. Nella testata potrebbe esserci dunque spazio per una nuova condirezione gradita all’area pentastellata. 

Azzardo rischioso

Sembra però che per il momento la scommessa del Movimento, che ha puntato su una linea morbida ricevendo qualche concessione in cambio, non stia pagando particolarmente. Al di là di Report, che i grillini si sono intestati da qualche tempo, ma che con la sua storia alle spalle non ha bisogno di padrini politici, il programma voluto per Costamagna è andato incontro a un debutto faticoso. 

Una circostanza che potrebbe aggravarsi ulteriormente, considerato che il programma ha perso perfino contro Rete4. Per non parlare con il divario con gli altri approfondimenti: da 9 ottobre 1982. Attacco alla sinagoga su Raiuno (10,5 per cento) al Tg5 Notte (14,3 per cento) passando per Linea notte (4,3 per cento). Solo La7 è andata peggio. 

Da novembre, viale Mazzini ci mette il carico: in contemporanea, sempre in seconda serata, andrà infatti in onda XXI secolo di Francesco Giorgino, riapprodato alla Rai grazie alla mediazione della Lega. A quel punto la concorrenza sull’approfondimento sarà anche interna.

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