Trenta milioni di agevolazioni per convincere chi è prossimo alla pensione a lasciare la Rai prima del tempo. Sarebbe questo il contenuto del piano presentato dai vertici Rai al consiglio d’amministrazione giovedì pomeriggio e votato da tutti i consiglieri eccetto Francesca Bria (area Pd) e Davide Di Pietro, consigliere in quota dipendenti. Ha invece votato a favore Alessandro di Majo, membro del cda in quota Movimento 5 stelle.

Il piano entrerà in vigore nel 2024, permettendo l’uscita anticipata per chi aderirà tra operai, dirigenti e quadri. Sono esclusi i giornalisti: alcune redazioni – come quella della Tgr – sono già sottorganico e per il 2024 non è previsto nessun concorso.

La cifra, piuttosto elevata rispetto agli ultimi piani che ha proposto l’azienda per agevolare l’uscita negli ultimi anni - nell’iniziativa del 2022 la spesa si aggirava sui 20 milioni di euro – rischia di avere un impatto importante sui conti dell’azienda già in profondo rosso. Nelle ultime settimane i vertici avevano sottolineato il buon trend che ha preso lo smaltimento del debito monstre accumulato dall’azienda: il 2023 si chiuderà con un debito di 560 milioni, comunque tanti per far fronte a una nuova spesa per facilitare le uscite. Una spesa considerata un investimento per alleggerire il budget destinato al personale nel lungo termine: l’efficacia dell’iniziativa dipenderà però da molte variabili, prima fra tutte l’adesione.

Gli altri temi

Durante la riunione del consiglio d’amministrazione si è parlato anche del piano industriale, su cui la discussione riprenderà a metà gennaio. L’amministratore delegato, Roberto Sergio, ha spiegato che il piano «prevede, fra l'altro, la possibilità di utilizzare l'intelligenza artificiale, e quindi una analisi molto avanzata dei dati, a sostegno di alcuni processi. Per questo, oltre all'inserimento di figure giovani e native digitali, abbiamo immaginato specifici interventi di riqualificazione professionale proprio perché vogliamo valorizzare pienamente le tante qualificate risorse interne all'azienda e allinearle al nuovo contesto tecnologico».

I consiglieri hanno discusso anche dei nuovi palinsesti di gennaio: confermati Salvo Sottile e Luisella Costamagna, spazio al giornalismo d’inchiesta di Presa diretta di Riccardo Iacona e a quello di Domenico Iannaccone. Per il momento continuerà anche il programma di Nunzia De Girolamo, Avanti popolo, che non riesce a decollare neanche con l’assistenza di uno dei volti più noti di Raitre, Sigfrido Ranucci, che ha partecipato alle ultime due puntate: martedì scorso la prima serata ha portato a casa appena l’1,9 per cento di share. 

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