Avanti popolo potrebbe veder sorgere di fronte a sé il sol dell’avvenire. Il programma di Nunzia De Girolamo, già dato per finito con la pausa natalizia dopo che l’ad Roberto Sergio aveva annunciato «una valutazione anche in riferimento all'andamento dei singoli programmi», potrebbe avere una seconda vita ad anno nuovo nonostante la performance debolissima. Il traguardo che i vertici avrebbero già messo in conto per il proseguimento del programma è la settimana di Sanremo, la prossima pausa obbligata: «Sanremo is the new Natale», scherza qualcuno nei corridoi di viale Mazzini. 

Quella che avrebbe dovuto essere la nuova serata di approfondimento della Raitre targata destra ha arrancato fin dalla prima puntata in termini di ascolti, senza spiccare mai il volo nonostante interviste a una serie di ministri, al marito/capogruppo dem della conduttrice Francesco Boccia e alcuni artefici tecnici per intervenire sulla rilevazione degli ascolti. A pesare sulla sostenibilità della trasmissione, anche i costi monstre di una produzione esterna tra le più pesanti per il bilancio della Rai: 200mila euro a puntata. 

Ora, i vertici di viale Mazzini puntano a rinegoziare il contratto con Freemantle per abbassare il prezzo di produzione e rimettere mano al prodotto: una delle ipotesi in circolazione è la cancellazione o almeno il ridimensionamento del “popolo”, che già nelle ultime puntate aveva perso a poco a poco il suo ruolo. Inizialmente, le due fazioni di cittadini comuni che si confrontano in studio sarebbero dovute essere le vere protagoniste della trasmissione, come in Aboccaperta di Gianfranco Funari, che aveva ispirato il programma di De Girolamo, ma a poco a poco avevano perso rilevanza fino a non intervenire quasi più nell’ultima puntata. 

I vantaggi

Del merito non si è ancora discusso, ma sarebbe una buona soluzione ai problemi che la riorganizzazione del palinsesto di Raitre ha provocato lo scorso autunno ai vertici aziendali. Anche perché, l’alternativa non converrebbe a nessuno: è vero che la Rai rischia di dover pagare delle penali se dovesse decidere di rinunciare al programma, ma Freemantle ha tutto l’interesse a conservare un rapporto ottimo con viale Mazzini, per cui ha prodotto e verosimilmente continuerà a produrre un gran numero di programmi per il servizio pubblico. 

Per quanto riguarda i vertici della tv pubblica, tenere in vita Avanti popolo, magari in una forma rivista, eviterebbe un sacco di grane. Intanto, sarebbe più facile farlo proseguire che trovare un sostituto interno al palinsesto o addirittura tutto da inventare ex novo. Una delle opzioni su cui si ragionava a viale Mazzini era quella di spostare al martedì sera Petrolio di Duilio Giammaria, ma mantenere in programmazione De Girolamo sembra la via più facile da percorrere per Sergio e il capo degli approfondimenti, Paolo Corsini. Anche perché, nella peggiore delle ipotesi, a marzo per l’ex ministra è già in programma il ritorno alla seconda serata di Ciao maschio. Ma non ultimo anche perché Avanti popolo era stata la carta con cui i nuovi vertici di nomina meloniana avevano trovato l’accordo (o almeno la non opposizione) delle opposizioni, in particolare del Pd. Cancellarlo aprirebbe spazio a tutta una serie di nuove rivendicazioni. 

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