Una collaborazione che fa toccare al product placement un nuovo livello. La collaborazione tra Rai e Freemantle, la casa di produzione che realizza la soap Un posto al sole, con Airbnb scavalca il limite del programma e arriva su Instagram. 

Non è la prima volta che nella storica fiction Rai, in onda dal 1996, compaiano prodotti con finalità promozionali, ma nelle ultime puntate il meccanismo si è fatto più complesso. Che fosse mostrata la marca del caffè o promossa una compagnia di crociere non è insomma una novità, ma Patrizio Rispo, che interpreta Raffaele nella soap, con l’ultimo post pubblicato sul suo canale Instagram ha alzato il livello. 

«Sono felicissimo di annunciarvi che sono diventato host e che presto aprirò le porte di palazzo Palladini a due di voi! I fan di Un posto al sole potranno infatti inviare una richiesta per cercare di prenotare su Airbnb una stanza all’interno del palazzo per una notte soltanto» scrive sotto alle foto che lo ritraggono sulla terrazza che compare nella fiction. Palazzo Palladini, che in realtà si chiama Villa Volpicelli, si potrà prenotare dal 17 ottobre nella categoria dimore storiche del sito di affitti brevi. L’anteprima per i fan è in programma per il 7 novembre, al costo di dieci euro, e oltre al soggiorno nella camera il pacchetto prevede un incontro con Rispo e una visita sul set (inclusa la partecipazione alla fiction come comparse), un aperitivo e una cena per due in una pizzeria. 

L’operazione

Ma Rispo – o meglio il suo personaggio Raffaele, portiere della signora Giulia che abita proprio a palazzo Palladini nella serie – ha un ruolo importante in quest’operazione di product placement. Il post è infatti soltanto l’elemento che collega finzione e realtà: nella trama della fiction Raffaele aiuta Giulia a pubblicare online un annuncio per affittare per brevi periodi una camera del palazzo. La vicenda va avanti per diversi episodi: prima il figlio di Giulia la convince a mettere in affitto la camera spiegandole che gli affitti a breve termine sono una fonte sicura di entrate, poi Raffaele, che si spende per rassicurare Giulia sui suoi dubbi («non me ne sono mai occupata»), si offre per fare le fotografie e scrivere l’annuncio.

Nel lungo minutaggio dedicato alla vicenda non viene mai esplicitamente citato Airbnb, ma il post di Rispo risolve ogni dubbio su quale fosse il sito in questione. Tra l’altro, nel programma non compare mai l’avviso che si tratta di una trasmissione in cui sono stati inseriti prodotti a fini promozionali.

L’utilizzo di product placement e branded content nella televisione pubblica non è una novità, ma come per le trasmissioni che sono di fatto contenuti interamente sponsorizzati da aziende esterne si ripropone la questione dell’opportunità per il servizio pubblico di procedere a questo tipo di partnership, considerato che viale Mazzini dispone già del canone versato dai contribuenti e della raccolta pubblicitaria ordinaria. 

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