«I programmi “di sinistra” non sono una priorità». Il commento è di chi in Rai sta guardando da vicino l’elaborazione dei nuovi palinsesti invernali che saranno presentati al centro di produzione di Napoli a fine mese. Ed effettivamente, la prima vittima eccellente dei tagli lineari imposti per ragioni economiche sembra essere un programma considerato “schierato” come Rebus, condotto da Giorgio Zanchini (nelle prime due stagioni affiancato da Corrado Augias, che poi si è trasferito su La7). 

Ma, in generale, chi lavora nel servizio pubblico osserva con una certa preoccupazione il lavoro dei direttori dei generi (Paolo Corsini, Angelo Mellone e la new entry Williams Di Liberatore) supervisionati dal coordinatore dei generi Stefano Coletta. L’attenzione è concentrata sugli ultimi prodotti considerati “ostili” alla governance, come le prime serate di inchiesta di Rai3.

Se per lo storico Report non sembrano esserci problemi, potrebbe invece dilazionarsi il ritorno di Petrolio, condotto da Duilio Giammaria, che nei palinsesti dovrebbe figurare solo a partire dal 2026. Per la prima serata era circolata addirittura la voce di una cancellazione, che per il momento l’azienda smentisce. Un discorso simile potrebbe valere per Il fattore umano: anche qui qualcuno evocava un taglio, invece da via Asiago spiegano che si sta ragionando su un lancio prima su Raiplay e poi sulla rete in chiaro.

Erano suonati i campanelli d’allarme anche intorno ad Agorà weekend, la versione del fine settimana dello storico programma di approfondimento della mattina di Rai3. Mentre la versione infrasettimanale è già stata “colonizzata” da un conduttore considerato gradito a Fratelli d’Italia come Roberto Inciocchi, quella di Sara Mariani, che va in onda da Napoli, viene collocata ancora più vicina alle sensibilità originarie del programma messo in piedi da Andrea Vianello (che nel frattempo ha lasciato la Rai). Sembra però invece che il programma, che rientra nei costi di Agorà e non ha avuto problemi di ascolto nell’ultima stagione, sia salvo. 

Nei corridoi di via Teulada si dà per assodata anche la riconferma di due programmi considerati graditi al mondo dei Cinque stelle come Tango, il talk in seconda serata su Rai2 condotto da Luisella Costamagna, e La confessione, il programma di interviste di Peter Gomez importato due stagioni fa su Rai3 dal Nove e prodotto inizialmente da Loft. 

Capitolo nomine

Mentre la stesura dei nuovi palinsesti arranca, invece, dovrebbe andare in porto nella riunione del cda di giovedì 5 giugno il pacchetto di nomine nerissime che il binomio FdI-Lega ha in mente già da tempo per la Radio e per la comunicazione dell’azienda: con il trasloco del direttore della Comunicazione Nicola Rao (già direttore del Tg2, in corsa per la direzione del Tg1 quando la governance di destra è subentrata a viale Mazzini) al Gr Radio, il suo posto sarà preso da Fabrizio Casinelli, area azzurra, fino ad oggi capo ufficio stampa.

La casella – sempre una direzione – che è stata a lungo di Casinelli sembra ora destinata a Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1, arrivata due anni fa a Roma dalla Tgr Sardegna. Al notiziario della rete ammiraglia, a quel punto, Gian Marco Chiocci si troverebbe a dover sostituire un’altra vicedirettrice, dopo che nelle ultime settimane Maria Rita Grieco, considerata gradita a Forza Italia, ha traslocato alla direzione di Rai Italia ed è stata sostituita da Marco Betello. 

A Radio2, nel frattempo, sbarcherà Giovanni Alibrandi, già vicedirettore di Corsini agli approfondimenti e protagonista del caso Scurati: una gioventù nella militanza della destra sociale, poi l’illuminazione sulla via del Carroccio, dovrà gestire dossier delicati come l’eventuale permanenza di Fiorello (riportato in azienda dalla direttrice uscente, Simona Sala) a Radio2. 

Estate-inverno

Per quanto riguarda gli approfondimenti, però per l’autunno si preannuncia una novità: dovrebbe passare infatti sotto la direzione approfondimenti di Corsini Lo stato delle cose di Massimo Giletti. Uno sviluppo positivo per la direzione che, raccontano, aveva sofferto la collocazione innaturale del programma d’inchiesta dell’ex La7 sotto la direzione Cultura.

Il conduttore aveva spinto al suo ritorno in Rai per un’autonomia molto forte: la garanzia era arrivata nella persona di Rosanna Pastore, già capostruttura di Fabio Fazio e nota per la sua capacità di schermare i suoi programmi da eventuali interferenze dall’alto. Difficile però che agli approfondimento possa continuare a lavorare assieme a lei. Resta però il fatto che il grande rimosso, l’assenza di un talk di prima serata su Rai3 à la Ballarò o Cartabianca, viene a cadere, con Giletti che da questo punto di vista può diventare il nuovo alibi per la governance. 

Per agevolare comunque il ritorno in onda di Giletti dopo l’estate, a via Asiago hanno anche cambiato linea sull’appuntamento estivo con l’approfondimento in prima serata. Filorosso torna in onda il 16 giugno, alla conduzione c’è anche quest’anno Manuela Moreno (Tg2Post e attualmente Un alieno in patria insieme a Gomez), ma l’appuntamento si sposta dal tradizionale martedì al lunedì. Proprio la serata su cui in autunno tornerà in onda Giletti. 

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