Il presepe laico dai luminosi colori pop è stato collocato fuori dal glass dello stadio olimpico di VivaRai2! e Fiorello l’ha presentato martedì mattina. L’opera è firmata da Marco Lodola e tra le figure si riconosce il conduttore come bambinello, affiancato da Amadeus e Laura Pausini nel ruolo di Giuseppe e Maria, mentre sullo sfondo tra i pastori (Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Jovanotti e Giorgia) si segnala l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio con un agnello in spalla . 

Un ritratto ironico del mondo dello spettacolo e della televisione, sembrerebbe, ma la scelta di autorizzare l’opera – commissionata da Fiorello, spiegano da viale Mazzini, all’insaputa dei vertici – potrebbe far alzare qualche sopracciglio tra coloro che negli ultimi mesi si sono rivelati tra i principali sostenitori dell’amministratore delegato, i leghisti.

Tra Sergio e il Carroccio si è progressivamente creata una sovrapposizione di interessi: la Lega ha trovato nell’ex democristiano un punto di riferimento alternativo al melonianissimo Giampaolo Rossi, e nel totonomi che infuria in vista del rinnovo del Cda il prossimo giugno il suo nome è parecchio quotato per una conferma dell’incarico. Nonostante il piano originario di palazzo Chigi prevedesse che Rossi prendesse il suo posto, non è da escludere che i nuovi equilibri delle europee e il consenso più ampio che potrebbe riuscire a raccogliere Sergio possano fare la differenza. 

La scelta dell’artista che ha realizzato il presepe di Fiorello, però, rischia di non passare inosservata dalle parti di via Bellerio. Lodola – che ha firmato anche una scultura di Cicerone inaugurata ad Arpino, il paese di cui è sindaco Vittorio Sgarbi – ha infatti realizzato un’opera per viale Mazzini già una volta.

Era successo a dicembre 2020, quando l’artista aveva confezionato per la Rai dell’amministratore delegato Fabrizio Salini un’opera dal titolo Natività, dove nei ruoli di Giuseppe e Maria si riconoscevano Lucio Dalla e Gigliola Cinquetti. Il presepe aveva però creato un caso cavalcato dai parlamentari del Carroccio in commissione Vigilanza. 

Le contestazioni della Lega

All’epoca infatti il presepe, nonostante l’inaugurazione dell’opera fosse stata annunciata anche dal Gr di Radiorai e si fosse diffusa la notizia di un costo di diverse decine di migliaia di euro, non fu mai esposto. La Lega denunciò la spesa chiedendo chi l’avesse autorizzata e domandando per bocca dell’allora commissario di Vigilanza Massimiliano Capitanio se l’opera ambisse a «reinterpretare forse uno dei cardini del Cristianesimo».

Facendo seguito a un’interrogazione della Lega sull’argomento, viale Mazzini se l’era cavata spiegando di non aver voluto procedere all’esposizione, «e dunque nemmeno al conseguente pagamento dell’installazione in quanto l’autorizzazione per la realizzazione non aveva interessato i vertici aziendali». Inoltre, il pagamento non sarebbe stato autorizzato dai vertici «perché ritenuto non in linea con le attuali scelte economiche aziendali».

Una versione smentita dal direttore canone e beni artistici della Rai, Nicola Sinisi, che in un’audizione di fronte alla commissione di Vigilanza circa sei mesi dopo aveva denunciato che le parole dell’azienda fossero «un chiaro falso» e che i vertici fossero ben consapevoli dell’incarico e avessero autorizzato la spesa. La vicenda è costata comunque il posto a Sinisi, che con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Carlo Fuortes si è visto recapitare la lettera di licenziamento. 

All’epoca, ha spiegato Sinisi nell’audizione, l’opera «sarebbe stata pagata 36mila euro», pari «al puro costo dei materiali, dei trasporti e delle ore delle persone che ci avevano lavorato. Il maestro Lodola non prendeva nulla». Oggi, l’artista avrebbe addirittura regalato il suo nuovo presepe alla Rai: nessun problema di costi, quindi, ma resta da vedere cosa ne pensa la Lega, che per il momento non ha commentato. Intanto, la Natività del 2020 è finita agli Uffizi. Chissà che non ci finisca anche Sergio-pastore.

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