L’accordo interno al centrodestra prevede che il prossimo candidato di coalizione per le Regionali in Lombardia sia di Fratelli d’Italia. A seguire la campagna elettorale sul territorio, una Tgr guidata da Fabio Maritano, vicino all’area culturale della premier fin da giovane
Un caporedattore centrale della Tgr Rai gradito ai Fratelli d'Italia: una felice combinazione per il partito di Giorgia Meloni, che sta creando tutti i presupposti perché diventi realtà la candidatura di un meloniano per la Lombardia alle prossime elezioni regionali del 2027.
Il nome è quello di Fabio Maritano, in Rai dagli anni Novanta. È stato lui a vincere il job posting per la guida della redazione di Milano: classe 1969, ha seguito la redazione politica dal 2019 al 2021 e ha curato Buongiorno Regione Lombardia dal 2022 al 2023. Prima, la cronaca: sul sito della Rai è ancora recuperabile il primo servizio sulla strage di Erba, datato al 2006, a sua firma. Nel tempo libero, la passione per la sua azienda vinicola Il Verone, «una terrazza sulla Valle Staffora» si legge sul sito, dove produce Bianca Fernanda e Riesling Italico.
Una nomina proposta dal direttore della Tgr Roberto Pacchetti – considerato gradito all’area leghista – e firmata dall’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi che in azienda difendono come «meritata da un ottimo curriculum», ma che sicuramente non è stata ostacolata dalle simpatie politiche di Maritano. Il suo cursus honorum era salito agli onori delle cronache già nel 2023: all’epoca il Corriere sgranava il suo passato, «prima Fronte della gioventù, poi Fratelli d’Italia. È anche amico del presidente del Senato Ignazio La Russa». Ma allora il suo predecessore alla Tgr Lombardia era ancora saldo in sella: i giornali si erano occupati di Maritano perché era invece in ballo la guida della redazione emiliano-romagnola e Maritano si era candidato al job posting, secondo alcuni dando corpo alle ambizioni di Fratelli d’Italia di mettere le mani anche su una redazione storicamente di sinistra. Alla fine Alessandro Casarin scelse Filippo Vendemmiati, considerato gradito al centrosinistra, che nel frattempo è andato in pensione ed è stato sostituito da Franz Giordano.
Obiettivo 2027
Ma, per l’appunto, dopo due anni arriverà una bella consolazione anche a Maritano. «Non amo queste cose ma non riesco a non ripensare ai miei 14 anni. A tutto quel che è passato da allora. Alle speranze alle emozioni alle delusioni ai sogni. Anche ai dubbi e agli errori. Ma soprattutto alle persone. E l’emozione è forte. Forse durerà poco ma basta e basterà. Ha dato un senso» scriveva sul suo profilo Facebook il 26 settembre 2022, il giorno in cui Meloni ha vinto le elezioni politiche. Tra i commenti, un cuore nero postato da Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione e uno dei volti più noti dell’ambiente missino milanese. E ancora, a dicembre 2022, uno stato sulla partecipazione di Nilde Jotti e Giancarlo Pajetta ai funerali di Giorgio Almirante: «Che dire… è evidente che la Jotti e Pajetta non sapevano cosa fosse il vero antifascismo» commenta polemico Maritano. A gennaio 2023 interviene a un workshop su «politica, mass media e social network» organizzato da Fratelli d’Italia Busto Arsizio. «Una vittoria elettorale passa, necessariamente, dal corretto uso dei social media» è la frase d’accompagno alla sobria illustrazione che accompagna l’invito, un dettaglio della statua di un lottatore del Foro italico.
A Milano, il comitato di redazione non ha gradito, sottolineando come Maritano abbia raramente ricoperto il ruolo di line generale e come i giornalisti si aspettino di affrontare i prossimi appuntamenti elettorali con una guida presente e indipendente, in modo da poter offrire un’informazione imparziale ed equilibrata.
Frequentatore degli ambienti di Unirai, amicizie social con i direttori Paolo Petrecca e Paolo Corsini, altri due colonnelli Rai con una militanza alle spalle, Maritano può essere l’uomo giusto per governare l’informazione della Tgr in due anni che possono essere cruciali per il centrodestra lombardo. La Lega, sussurrano in azienda, non aveva il nome adatto da mandare in gara contro il neocaporedattore, ma la scelta sembra tanto più azzeccata se si tiene conto dell’indiscrezione, scritta mercoledì dal Fatto, secondo cui starebbe valutando di correre per la Regione nel ‘27 lo stesso La Russa. Il presidente del Senato per il momento smentisce, ma i patti nel centrodestra per il momento sembrano chiari: la Lega ha ottenuto il candidato per il Veneto, a FdI andrà la Lombardia. E anche a Carlo Fidanza ed Ettore Prandini, gli altri due nomi che circolano per la candidatura, non dovrebbe dispiacere una caporedazione non ostile.
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