Nuove prove di lottizzazione alla TgR Rai. La fame di poltrone di Fratelli d’Italia non si ferma, e in un giro di nomine che dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni otterrà la vicedirezione nella testata regionale, dove finora non era rappresentato. La firma dell’amministratore delegato Roberto Sergio, che ufficializza gli incarichi su proposta del direttore di testata, si attendono a ore. Il nome dei meloniani – già anticipato da Domani – è quello di Luca Salerno, caporedattore degli Esteri del Tg2 ed ex portavoce di Ignazio La Russa, finito nella bufera nel 2019 per la pubblicazione di una vignetta omofoba. 

La TgR guadagnerà anche un’altra vicedirettrice, Roberta Serdoz, oggi caporedattrice del Lazio, considerata vicina all’area dem. Le due promozioni vengono collocate da fonti di viale Mazzini nell’ambito di un accordo del Nazareno con il direttore generale Giampaolo Rossi, mentre l’amministratore delegato Roberto Sergio avrebbe curato i rapporti con Giuseppe Conte, assicurandogli – in cambio di un atteggiamento meno aggressivo del consigliere d’amministrazione d’area, Alessandro di Majo, che ha avallato le ultime decisioni dei vertici – un terzo condirettore della TgR. 

La vittoria del Movimento

Il direttore della TgR Alessandro Casarin sarà quindi affiancato, oltre che da Roberto Pacchetti (gradito alla Lega, come Casarin stesso) e Carlo Fontana (area dem) anche da Roberto Gueli, che peraltro dovrebbe svolgere il suo incarico da Palermo, un’altra novità per ora sconosciuta in Rai. Si tratta soltanto dell’ultima conquista dei Cinque stelle, che nei palinsesti e nelle nomine hanno ottenuto parecchio mentre in cda Di Majo si asteneva o votava a favore delle decisioni di Sergio e Rossi, spesso addirittura tanto da trovarsi senza nomi da segnalare per gli incarichi. Il numero di vicedirettori quindi nel complesso cresce e raggiunge quota sette tra condirettori e vice, lo stesso di Tg1 e Rainews24.

Serdoz prende il posto di Guido Torlai, sempre area dem, disponibile per altri incarichi. Serdoz va anche ad alimentare la componente femminile della direzione (anche se la punta a quattro resta appannaggio degli uomini). Con lei c’è anche Ines Maggiolini, gradita a Noi moderati, mentre Antonello Perillo viene considerato in area Forza Italia, vicino alla consigliera Simona Agnes. Senza particolari coloriture politiche invece Carlo De Blasio. 

Ma ci sono movimenti anche per quanto riguarda le caporedazioni: sempre nell’ambito dei contatti Rossi-Nazareno il Pd avrebbe portato a casa la nomina del nuovo caporedattore dell’Emilia-Romagna, da sempre appannaggio del centrosinistra. Sia la caporedazione di Bologna che quella di Roma erano già nel mirino dei Fratelli, ma a valle della trattativa i dem sarebbero riusciti a mantenere la posizione in Emilia-Romagna. Per la guida della redazione del Lazio, che Serdoz lascerebbe per passare alla vicedirezione di testata, dopo un breve interim a gennaio si aprirebbe invece un job posting. Quel posto passerà probabilmente alla destra, che ha in mano palazzo Chigi e la regione Lazio: circola già il nome di Antonella Armentano, una degli attuali vicecaporedattori, considerata gradita ai meloniani, oltre a quello di Loris Gai, ex caporedattore della Tgr Lombardia.

Le caporedazioni di Roma e Bologna

I Fratelli, guadagnata Roma, avrebbero invece rinunciato alla guerra sulla redazione di Bologna, per la quale era in corsa anche Fabio Maritano, attualmente in forze al Tgr Lombardia e considerato vicino al presidente del Senato La Russa: il prossimo caporedattore di Bologna sarà Filippo Vendemmiati, classe 1958. Una scelta che rischia di creare al Pd nuove grane a brevissimo termine, considerato che il nuovo caporedattore dovrebbe raggiungere l’età pensionabile a inizio 2025. A quel punto, la trattativa riprendere daccapo, anche se c’è chi guarda già ai vicecaporedattori per una successione politicamente coerente. 

Una trattativa che stride con la difesa accorata di Report da parte del Movimento 5 stelle, dopo che il programma di Sigfrido Ranucci è stato più volte attaccato dalla destra, ma anche con la polemica del Pd sul direttore degli approfondimenti Paolo Corsini – intervenuto nei giorni scorsi ad Atreju con parole da militante – e con il direttore di Rainews24 Paolo Petrecca, per cui i dem hanno chiesto addirittura la convocazione in commissione di Vigilanza Rai. 

A prendere posizione nell’immediato è stato l’Usigrai, che ha denunciato il carattere ecumenico delle nomine, frutto di rapporti incrociati, che spesso e volentieri, scrive il sindacato in una nota, non tengono conto dei problemi finanziari che viale Mazzini deve gestire: «Nella Rai della maxi esposizione finanziaria sarebbero in arrivo nuovi condirettori, vicedirettori e capiredattori, utili solo alla spartizione politica dell'Azienda; nessuno escluso».

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