C’è qualcosa di nuovo, anzi di antico in libreria e negli store online. Sta per uscire il nuovo libro di Matteo Renzi per Piemme editore. Come strategia promozionale l’autore promette rivelazioni e fuochi di artificio sul recente cambio di governo. L’annuncio arriva dalla sua enews. «Nel pomeriggio di martedì 13 luglio esce il mio libro, Controcorrente. A differenza degli ultimi libri, che erano molto ecumenici, mi sono tolto qualche sassolino, raccontando alcune curiosità su ciò che è avvenuto nel cambio della guardia tra Conte e Draghi», scrive il leader di Italia Viva.

«Il mio è un messaggio di speranza: quando si hanno le idee e il coraggio, non si deve avere paura dell'opinione della folla. Ciò che abbiamo fatto all'inizio del 2021 sta producendo risultati oggi: l'Italia, con Draghi al posto di Conte, è più forte. Nel libro parlo molto di questo aspetto, invitando soprattutto i più giovani a non mollare mai. E a non cedere alla cultura del populismo e del sondaggismo esasperato. Ci sono anche alcune proposte, che faranno discutere per il futuro. Ci organizzeremo in modo innovativo anche per le presentazioni».

La prima idea innovativa sta in copertina, ma è vecchia di otto anni. «Controcorrente» è il titolo di un libro-intervista rilasciata nel 2013 da Massimo D’Alema a Peppino Caldarola, l’unico giornalista autorizzato a definirsi «dalemiano» dal suo capocorrente, e purtroppo scomparso nel settembre del 2020. Si trattava di un complesso ragionamento contro i populismi e per una sinistra moderna che non cede alle sirene del neoliberismo. Era ormai il D’Alema lontano dalle suggestioni blairiane degli anni Novanta, quelle suggestioni oggi nella politica italiana segue ormai proprio solo Renzi. 

Difficile immaginare che all’autore e all’editore del testo del 2021 sia sfuggito il precedente, peraltro noto negli ambienti della sinistra a cui, in teoria, anche Renzi si rivolge. Più probabile che si tratti di un espediente, una provocazioncina, un giochino per alzare un po’ di traffico social, magari con un commento proprio di D’Alema – i due si detestano senza cordialità –, il quale finirebbe per fargli un po’ di pubblicità suo malgrado. 

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