Ruotolo (Pd): «I cacicchi hanno perso. Fuori De Luca, Fico aiuta anche i dem a rinnovarsi»

Sandro Ruotolo (eurodeputato, responsabile informazione Pd, napoletano doc, ndr), all’inizio del suo mandato Schlein ha promesso di liberare il Pd da «cacicchi e capibastone». E lei ha detto basta «ai figli dei figli». Invece in Campania hanno vinto i «cacicchi»? No. Il simbolo del vecchio partito è fuori gioco, il terzo mandato è stato battuto, Vincenzo De Luca è fuori. Al nuovo candidato Roberto Fico mi lega un rapporto di stima vera e di affetto, in tempi non sospetti io e Marco Sarracino siamo stati quelli che si sono battuti di più per il rinnovamento. La candidatura di Fico cambierà la regione. Dopo dieci anni registriamo anche fatti positivi, ma abbiamo bisogno di una svolta. Avrete due De Luca anziché uno. Piero sarà segretario regionale Pd. Il senior avrà una sua lista e i suoi nelle liste Pd. Ma non ci sarà lui. E nelle liste vedremo: è chiaro che ci sono gli uscenti, ma abbiamo bisogno di personalità nuove. Roberto ha parlato di liste pulite: ci sarà un controllo. Del resto la questione morale ed etica era uno dei punti che noi della mozione Schlein avevamo posto in Campania. Roberto rinnoverà anche il Pd campano, lo aiuterà ad aprirsi sui territori. E quando si aprono le porte e le finestre è tutta un’altra storia, si vede la luce. A Napoli con Paolo Siani avevo fondato un Comitato di liberazione dalla camorra, il primo ad aderire è stato il cardinale Battaglia, ma c’era anche Fico. Metterà insieme i movimenti del territorio e il mondo intellettuale su temi chiari: lavoro, reddito, sostegno di chi non lavora. Fico non è del Pd. Il segretario regionale sarà De Luca, Piero. Non credo le questioni interne al Pd interessino ai cittadini, ma risponderò chiaro: è finito il partito monocratico. Da due anni e mezzo stavamo provando a cambiare, ma non ci eravamo riusciti. Ora sì: c’è Piero segretario, ma avremo un presidente regionale e un vicesegretario della maggioranza Schlein, a Napoli il segretario non sarà più bonacciniano. Ci sarà un partito plurale, prima non c’era. Oggi si può rompere con il «presente passato». E lo faremo con la politica alta, non quella bassa. Discuteremo di territorio, ambiente, sanità, trasporto pubblico su rotaie: la Circumvesuviana è una barzelletta internazionale. Io sono molto in sintonia con Roberto. Bonaccini: «La sinistra è finalmente unita. Destra al palo, si può battere» Più con Fico che con il suo segretario regionale? Il congresso è ancora da fare, c’è da capire qual è il suo programma. Ma Piero è intelligente, sa che per il Pd sta cambiando un’epoca. Non c’è più il pensiero unico, dovrà fare la sintesi. Voleva candidarsi contro? Assolutamente no. Non sono stato io a dirlo. E perché poi avrei dovuto farlo? Perché nella trattativa con De Luca il Pd cedeva su tutto. Ma non è stato un cedimento. È un prezzo che è stato pagato. Ma abbiamo ottenuto due risultati importanti: primo, il rinnovamento con il campo largo anche in Campania. Secondo, per la prima volta il campo largo non è un episodio sporadico ma siamo uniti in sei regioni. La destra sta ancora a discutere. E comunque, tanti segretari hanno provato a mettere di lato De Luca. Schlein ci è riuscita. Bersani: «I cacicchi? Se vinciamo si può mandare giù qualche rospo. La crisi c’è: Meloni la nasconde» Perché la Consulta ha deciso che il terzo mandato non si può fare. Prima della Corte costituzionale il Pd aveva già deciso. De Luca continua a criticarvi, fino a pochi giorni fa diceva che nulla era stato deciso. Invece Fico c’è. Una persona straordinaria. Perciò ora preferisco il sorriso alla polemica. Sui «cacicchi» Schlein è diventata più realista? Elly Schlein è la segretaria del primo partito socialista d’Europa. Chi pensava fosse una sprovveduta, si è dovuto ricredere: ha fatto vedere come si vince, come si costruisce un’alleanza, ha modernizzato il partito. Con lei il Pd è andato con un megafono sotto la Rai. I nostri deputati ed eurodeputati sono imbarcati sulla Global Sumud Flotilla. «Cacicco» è chi ha tanti voti? Per me il Pd deve essere il partito degli elettori e non il partito degli eletti. Cacicco è chi fa il consigliere regionale e si conta e si pesa come lista autonoma in un partito. Poi vedremo il codice etico su chi si potrà candidare, ma io mi fido di Roberto Fico. Ma non è guardate con sospetto chi ha molti voti? Portare i voti al partito è la cosa più bella che possa fare un militante. Io ho preso tanti voti in una competizione in cui bisognava farlo per essere eletti. Ma li ho presi uno alla volta. E visto che parliamo di questa battaglia, faccio da qui gli auguri a don Luigi Ciotti, che domani compie 80 anni. È lui che ci ha insegnato a usare il “noi”, ed è l’insegnamento che dobbiamo portare nella nostra comunità. Auguri don Luigi. Sarracino (Pd): «Con Fico cambia tutto. I cacicchi in Campania hanno perso la partita»