La rappresentanza diplomatica della Russia in Italia ha chiesto se i ministri della Lega di Matteo Salvini avessero intenzione di lasciare il governo guidato da Mario Draghi. Secondo documenti d’intelligence che La Stampa ha potuto visionare, alla fine di maggio Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa, ha chiesto esplicitamente ad Antonio Capuano, avvocato ex deputato nel ruolo di consulente del segretario della Lega per i rapporti con Mosca, se fossero «intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi».

Per Salvini, che ha risposto a margine di un evento Coldiretti, «sono fake news» e l’intelligence smentisce il quotidiano: «Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l'attribuzione all'intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l'avvocato Capuano e rappresentanti dell'ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi», ha riferito l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Franco Gabrielli.

Mercoledì ci sarà l’audizione della direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni, e il tema questa mattina è stato calendarizzato da Pd e Italia viva nell’ambito dell’audizione: i parlamentari chiederanno spiegazioni a lei.

Il presidente del Copasir, Adolfo Urso (FdI), ha specificato: «Il Copasir non sarà mai strumento di campagna elettorale. Questo è garanzia per tutti». Il Copasir si era occupato della vicenda Capuano nelle settimane scorse «come doveroso con le procedure che la legge ci consente ottenendo specifiche rassicurazioni» dal sottosegretario e dai servizi segreti «come confermato da Gabrielli», e ribadisce la smentita dei servizi. Ogni parlamentare potrà rivolgere a Belloni le domande che riterrà più opportune e Enrico Borghi, dem parte del Copasir, ha ribadito: «La sede per affrontare queste tematiche è quella istituzionale, per cui è giusto che sia in quel contesto che si entri nel merito»

Salvini dopo Gabrielli, ha riferito il suo ufficio stampa, ha mandato un messaggio nelle chat con i suoi parlamentari: «Una sinistra divisa e disperata, con qualche servo sciocco in qualche redazione, passa il tempo a cercare fascisti, russi e razzisti che non ci sono.
Il 25 settembre finalmente si cambia!», ha scritto facendo riferimento alla prossima tornata elettorale.

La versione della Stampa

Il messaggio, come riporta la Stampa, riguardava una conversazione che si era svolta tra il 27 e il 28 maggio 2022.

Erano i giorni della crisi del grano e il giorno prima dello scambio il presidente del consiglio Mario Draghi aveva parlato al telefono con Vladimir Putin: «Non ho visto spiragli di pace». All’epoca era già emerso che, durante i colloqui del premier, Salvini si stava attrezzando parallelamente per andare in Russia, e dieci giorni prima, alla convention della Lega si era esposto per dirsi sfavorevole a un ulteriore invio di armi all’Ucraina e contro l’adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato.

Nella nota dei servizi segreti citata dal giornalista viene scritto: «Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del Governo italiano con questa operazione, avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal Governo».

Kostuykov, «vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa a Roma», come rivelato nei mesi scorsi dalla Verità, è il funzionario che si era mosso per acquistare i biglietti per la “missione di pace” di Salvini a Mosca. Un acquisto confermato dalla stessa ambasciata con la specificazione successiva della Lega che il partito italiano si era comunque mosso per il rimborso.

Quello non è l’unico interessamento di Mosca sui movimenti di Salvini. A inizio di maggio del 2022, quando già come fatto emergere da Domani, Salvini aveva avuto vari incontri con l’ambasciatore Sergej Razov, Capuano sarebbe stato contattato «da una esponente del partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che, informata della missione programmata per il leader del Carroccio, si sarebbe offerta di supportare il consulente di Salvini nell’organizzazione della trasferta, suggerendogli in prima battuta di prelevare il denaro necessario per effettuare tutti i pagamenti previsti nel corso della trasferta, da convertire in rubli in loco, essendo inutilizzabili carte di credito e bonifici bancari. In tale contesto, il consulente avrebbe riferito di incontri già fissati con il ministro Sergej Lavrov – con il quale sarebbe stato programmato un pranzo per il 6 maggio 2022 – e con il presidente della Camera Alta dell’Assemblea Federale russa, Valentina Matvienko».

Il 31 maggio durante una conferenza stampa il premier aveva commentato riguardo eventuali rapporti di esponenti di forze al governo: «L’importante è che siano rapporti trasparenti».

L’ambasciata russa non ha voluto aggiungere niente a quando già detto a giugno circa il viaggio e il biglietto. Già la Verità in quell’occasione aveva riportato nel suo articolo di allora senza riportare stralci di documenti che Mosca si era informata sulle intenzioni della delegazione leghista di governo.

La replica di Salvini

«La crisi di governo è stata dettata dalla Russia? Siamo seri, a breve ci sarà una smentita a livello istituzionale» ha detto ai giornalisti. Ed è «gravissimo che si diffondono fake news». Matteo Salvini non ha mai voluto spiegare l’ammirazione dimostrata a più riprese per Vladimir Putin e nemmeno fare chiarezza sulla trattativa all’hotel Metropol di Mosca del suo ex portavoce Gianluca Savoini nel 2019 per ottenere un finanziamento attraverso una compravendita di gasolio. Adesso liquida così i contatti con l’ambasciata russa e le richieste al suo consulente Capuano: «Noi siamo con l'Occidente e con la democrazia», e ha puntato il dito contro la “sinistra che litiga”.

Fratelli d’Italia

Anche Fratelli d’Italia però chiede di andare oltre le risposte di circostanza: «Le questioni di carattere internazionale vanno chiarite e approfondite. Noi non siamo imbarazzati rispetto a nulla, l'Italia è dalla parte dell'Occidente. Noi siamo al fianco dei nostri alleati», ha detto il capogruppo di FdI alla Camera Lollobrigida. «Con i se non si fanno cose serie. La richiesta di verificare è legittima».

L'esponente Fdi confida nel fatto che «nessuna insinuazione trovi riscontro» e che «nessuno abbia remato contro l'Italia e l'Occidente». Giorgia Meloni durante la direzione nazionale ha sentito di ribadire che «saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino».

Letta e Conte

«Le rilevazioni di oggi sulla Stampa sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti, la campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda» ha detto il segretario del Pd Enrico Letta. «Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi». Letta ha annunciato che chiederà al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, di interessarsi al tema e preparerà interrogazioni parlamentari su quanto emerso: «Se così fosse sarebbe una cosa di una gravità senza fine. Salvini non è riuscito neanche a smentire con una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri».

Nel pomeriggio è arrivata la reazione di Giuseppe Conte: «Lega e Salvini devono chiarire nelle sedi istituzionali perché non possiamo permetterci opacità nel momento in cui il paese è impegnato nel sostegno all'Ucraina, in cui non dobbiamo offrire sponde alla propaganda russa», ha detto il presidente del Movimento 5 stelle ospite di Ivan Grieco sulla piattaforma social Twitch. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiesto a Salvini di fare chiarezza sulle sue relazioni con la Russia.

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