«Bisogna reintrodurre l'ente provincia dotato di funzioni, con eletti, denari e poteri», ha detto il segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini dal palco de “L’Italia delle regioni”, l’evento organizzato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome a Milano. «Valorizzare gli enti locali non è vecchio ma nuovo e innovativo».

Salvini è tornato così su uno dei suoi recenti cavalli di battaglia, rispolverato anche durante l’ultima campagna elettorale. Sul tema, Salvini si era già scontrato con l’allora leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio nel 2019, quando i due erano ministri del primo governo Conte.

La riforma

Indicate spesso come ente inutile e da abolire, le province sono state profondamente riformate nel 2014, con la legge Delrio, spesso confusa con una vera e propria abolizione. La riforma, invece, le ha trasformate in cosiddetti enti di secondo livello, cioè non eletti direttamente dai cittadini. Oggi, i presidente delle province e i consigli provinciali sono eletti dai sindaci della provincia stessa. 

La riforma avrebbe dovuto essere completata dalle modifiche alla Costituzione bocciate con il referendum del 4 dicembre 2016. Da allora, le parziali modifiche introdotte dalla legge Delrio, il taglio di fondi e di personale, hanno causato molti problemi al funzionamento delle province, che hanno ancora diverse competenze, tra cui la manutenzione stradale e l’edilizia scolastica.

Anche se alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia hanno presentato un disegno di legge per reintrodurre le province, il tema non era nel programma di centrodestra. La recente manovra finanziara, inoltre, penalizzerà ulteriormente le province, come tutti gli altri enti locali.

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