La riunione di ieri si è conclusa con una serrata dei ranghi del centrodestra, ma già oggi le condizioni rischiano di cambiare, innescate dai movimenti della maggioranza. Il tavolo si è riunito di nuovo oggi per fare il punto sulla crisi di governo e, oltre a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani erano presenti anche Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi, Giovanni Toti.

Il centrodestra allargato, infatti, ha preso atto che Giuseppe Conte sta scegliendo la strada del parlamento, facendo sapere al presidente della Repubblica che si presenterà alle camere. E allora la scelta è quella di incalzarlo con un «faccia presto», che Salvini ha ribadito anche al presidente Sergio Mattarella in una telefonata.

Il senso è quello di non lasciare spazio per un raffreddamento della crisi, che inevitabilmente rischierebbe di favorire Conte.

«Il presidente Conte o va a dimettersi da Mattarella o viene in Parlamento e ci racconta se ha trovato qualche senatore che gli ha dato la fiducia. C'è un piano vaccinale che rischia di essere in ritardo, c'è la scuola e il lavoro che soffrono: chiediamo che domani Conte venga in Parlamento a spiegare cosa sta succedendo», ha commentato Salvini, il quale però sa quanto anche la sua alleanza sia a rischio smottamento.

Un incontro a viso aperto in aula costringerà a scoprire le carte: se lì Conte non avrà la maggioranza, non potrà fare altro che dimettersi e sarebbe un passo in più verso la fine della legislatura. Esattamente quello che Forza Italia non vuole.

Il rischio, dunque, è che a quel punto i famosi “responsabili”, che Forza Italia nega esistano, potrebbero spuntare per reggere ancore l’esecutivo. Inoltre, almeno quattro senatori di Italia Viva sarebbero dati in uscita, dunque basterebbero appena una decina di parlamentari per mettere in salvo il governo.

La Lega

Eppure, la Lega ostenta tranquillità: se anche qualcuno decidesse di andare nei banchi dell’attuale alleanza giallo-rossa, «n queste ore e questi giorni stiamo trattando il passaggio di alcuni senatori del gruppo del Movimento 5 Stelle alla Lega. Non faccio nomi e numeri, ma qualcuno verrà da noi presto. La soluzione alla crisi aperta da Renzi sono le elezioni anticipate o un governo di Centrodestra», afferma il senatore della Lega Gianmarco Centinaio.

La linea del centrodestra, infatti, non è più quella del voto a tutti i costi, anzi. «Se Conte non ha più i numeri, si faccia da parte. Il centrodestra ha idee, progetti e uomini per rilanciare il Paese. L'Italia non può permettersi un governo fantasma», ha detto Salvini. Il sottinteso è che sarebbe possibile un terzo esecutivo di legislatura, che traghetti fino alla fine naturale. La soluzione assicurerebbe tutti, anche in vista del fatto che la prossima tornata elettorale vedrà ridotto di un terzo i numeri degli eletti e dunque necessariamente taglierà fuori molti degli attuali senatori e deputati.

Forza Italia

La maggiore agitazione è in Forza Italia, in queste ore colpita anche dal fatto che Silvio Berlusconi è stato ricoverato d’urgenza per un problema cardiaco. L’attenzione è tutta sul suo gruppo di senatori, ma il portavoce dei gruppi Giorgio Mulè tiene la linea concordata in coalizione: «Il presidente Conte deve parlamentarizzare la crisi e metterla sui binari istituzionali, subito dopo, quando il presidente della Repubblica prenderà atto che non c'è più una maggioranza formata da Pd e 5stelle vedrà se c'è una strada alternativa. Secondo noi quello del centrodestra sarebbe il governo in grado di curare e far ripartire il Paese, con persone giuste e idee chiare. Non abbiamo alcun problema a prenderci la responsabilità di guidare il Paese».

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