- Al funerale di stato, il primo italiano ma anche europeo, le parole del cardinale Zuppi ricordano l’impegno del giornalista e dirigente politico, tutto ispirato alla cultura del cattolicesimo europeo. Improntata al dialogo, non allo spirito bipartisan.
- «Per lui la politica doveva essere per il bene comune e la democrazia sempre inclusiva, voleva l’Europa unita perché figlio della generazione che aveva visto la guerra».
- La democrazia che «se arriva in ritardo non si fa amare», le battaglie contro i sovranisti e a favore dell’accoglienza dei migranti, la riflessione sul debito degli stati, le stelle polari del suo europeismo.
«Un uomo di parte e un uomo di tutti, perché la sua parte era quella della persona». Alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, durante l’omelia del funerale di stato per David Sassoli, il cardinale Matteo Maria Zuppi cita Mounier, La Pira, cita la pastorale della strada di Monsignor Pellegrino, quella di «camminare insieme», cita a più riprese don Milani, che spiega l’ingiustizia di fare parti uguali per diseguali, e ancora «i leader della Rosa bianca», il gruppo di studenti catt



