Elly Schlein ha incontrato il padre di Ilaria Salis, Roberto, questa mattina. Motivo dell’incontro, «l’incresciosa situazione in cui si trova la figlia», nelle parole lasciate trapelare dal Pd. Ma è più che probabile che l’occasione sia servita anche a chiarire i dissapori sull’eventuale candidatura di Ilaria Salis nelle liste del Pd alle Europee, notizia uscita la settimana scorsa su Repubblica e non smentita.

Fino a oggi, quando da Bruno Vespa, alla trasmissione Cinque minuti, Schlein ha detto che l’ipotesi «in questo momento non è in campo e soprattutto ho letto elucubrazioni su trattative: non c'è nessuna trattativa, ho voluto incontrare il padre di Ilaria Salis per discutere con lui su come possiamo riuscire a togliere una cittadina italiana da questa situazione umiliante. Dal dibattito sul totonomi terrei fuori una situazione delicata come questa».

L’indiscrezione nei giorni scorsi era stata molto commentata anche dagli stessi esponenti del Pd, tra gli ultimi a esprimersi a favore c’era Nicola Zingaretti secondo cui «se la candidatura può esserle utile (a uscire di galera, nda), perché no?». 

Ma il tira e molla tra i democratici non è piaciuto al padre di Ilaria, che in un’intervista al Foglio ha detto che «la candidatura di Ilaria bisognava gestirla meglio. Prima di fare uscire un’informazione così serviva che tutti fossero allineati». All’Huffington Post aveva già detto che «se si candida e non viene eletta, sarebbe un grave errore, in Ungheria la massacrerebbero».

L’idea della candidatura nasceva dal fatto che l’elezione potrebbe davvero aprire le porte del carcere ungherese in cui è detenuta, per via dell’immunità di cui godono gli europarlamentari. Ma a togliere questa ipotesi dal tavolo è adesso e finalmente la segretaria. 

© Riproduzione riservata