L’emendamento alla Manovra del partito di governo è uno dei 5.742 depositati in Commissione bilancio del Senato e prevede che «la comunicazione di adesione» sia «irrevocabile» e debba avvenire in forma scritta
«I lavoratori dei servizi di trasporto devono dichiarare preventivamente la propria intenzione di aderire allo sciopero». È quanto prevede l’emendamento di Fratelli d’Italia alla Manovra depositato in Commissione Bilancio al Senato, che stabilisce anche che «la comunicazione di adesione è irrevocabile e deve pervenire in forma scritta (…) entro sette giorni dalla data prevista per l’astensione dal lavoro». L’emendamento è uno tra i 5.742 presentati in Commissione, di cui 1.600 a firma dei partiti di maggioranza, e interviene in modo significativo sulle regole dello sciopero nei servizi di trasporto.
La comunicazione sulle intenzioni di sciopero, si legge nel testo, «è irrevocabile e deve pervenire in forma scritta alle amministrazioni e alle imprese erogatrici dei servizi entro sette giorni dalla data prevista per l’astensione dal lavoro». In questo modo le amministrazioni possono individuare i «nominativi dei lavoratori tenuti a garantire le prestazioni indispensabili, ricorrendo, ove possibile, prioritariamente al personale che non ha manifestato l’intenzione di aderire allo sciopero». Inoltre, dovranno assicurare «gli ulteriori livelli di servizio erogabili attraverso l’impiego dei lavoratori che non hanno comunicato l’adesione allo sciopero».
La reazione dei sindacati: «Diritto snaturato, rischio discriminazioni»
Immediata la reazione dei sindacati del settore trasporti. In una nota unitaria, Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno espresso «ferma contrarietà all’emendamento proposto in Manovra da FdI». Secondo le categorie dei trasporti, la misura «snatura il diritto stesso di sciopero garantito dalla Costituzione, crea di fatto liste di scioperanti e apre la strada a pressioni e potenziali discriminazioni, inasprendo le relazioni industriali». Le sigle rivendicano inoltre «l’approccio molto responsabile» tenuto negli anni sull’uso dello sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Critica anche la senatrice di Italia Viva Annamaria Furlan, secondo cui l’emendamento di Fratelli d’Italia «rappresenta una vera e propria lesione del diritto costituzionale di sciopero» La senatrice definisce inoltre la norma «inutile», poiché «la legge 146/1990 già garantisce ampiamente i servizi minimi», e «pericolosa per la qualità delle relazioni industriali». Da qui la richiesta finale: «Chiediamo di ritirare questa forzatura che colpisce un diritto fondamentale».
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