- La riforma dell’autonomia regionale, fortemente voluta dai leghisti e di cui si sta occupando il ministro Roberto Calderoli, riguarda anche il complesso mondo della scuola.
- Il ministro per gli Affari regionali è dubbioso sull’affidare alle regioni la competenza esclusiva sulla scuola. Il rischio è che anche economicamente si alimenti la forbice tra nord e sud d’Italia.
- Rimangono ancora in sospeso le questioni relative al reclutamento, alla mobilità e alla didattica. Un sistema di reclutamento su base regionale, lasciando l’ultima parola sugli stipendi agli enti locali, potrebbe creare notevoli differenze.
Prese di posizione, ripensamenti, attente analisi: l’autonomia differenziata resta al centro di un dibattito sempre più difficile. Mentre il ministro leghista Roberto Calderoli intende accelerare la stesura della riforma, FdI e Forza Italia frenano, le opposizioni si dichiarano contrarie, ad eccezione, almeno in parte, di Stefano Bonaccini del Pd. La questione riguarda anche il mondo della scuola. Diversi sono i profili coinvolti: costituzionale, economico, lavorativo (sia per quanto riguarda i



