Il decreto Lamorgese che modifica le norme volute da Salvini era pronto a metà agosto ma sarebbe stato congelato per evitare che il leader della Lega potesse chiedere subito il referendum abrogativo. Orfini: “Se così fosse la notizia mi fa infuriare perché ogni ritardo significa lasciare più persone a morire in mare”
- Il testo di modifica dei decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini era pronto a metà agosto. Il governo, però, ha scelto di non portarlo in consiglio dei ministri fino a oggi.
- La ragione non è stata solo l’opportunità politica di evitare che il tema fagocitasse le regionali. Con lo slittamento oltre il 30 settembre si è infatti scongiurato il rischio di un referendum abrogativo prima del 2022.
- Salvini, infatti, ha detto che avrebbe raccolto le firme per un referendum abrogativo delle nuove norme sull’immigrazione. Eppure, anche all’interno della maggioranza la tesi dello slittamento a causa del referendum non convince tutti.
L’unica certezza è che la modifica ai decreti sicurezza arriverà, ma dopo il 30 settembre. Il primo passo è portarlo al prossimo consiglio dei ministri, come è stato chiesto congiuntamente dal Partito democratico e da Liberi e uguali. Anche perché il testo è pronto. «Arriva da un lungo lavoro fatto insieme al Viminale, terminato non con un generico documento di principi ma con un vero e proprio testo normativo», dice il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, che ha chiesto una «rapida approvazione



