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La premier ha diviso per quote i posti: 20 a FdI, 8 a Forza Italia, 10 alla Lega e forse 2 ai Moderati. Chi rimarrà fuori, spera di rientrare in gioco per le presidenze delle commissioni.
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Nella strategia di Meloni il tempo è l’elemento chiave. La data finale per i ripensamenti a lunedì 31 ottobre, data del consiglio dei ministri in cui verranno nominati.
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Per Meloni, tuttavia, rischia di affacciarsi un problema imprevisto. Il gruppo di noi Moderati è in fermento e si sono già formate quattro fazioni, una per ogni simbolo contenuto nel logo, per litigarsi i due possibili posti di sottogoverno.
La strategia di Giorgia Meloni è sempre la stessa e non a caso è stata tra i primi ministri più veloci a formare il governo: il tempo è l’elemento chiave. Anche con le nomine di sottosegretari e viceministri, Meloni ha fissato la data finale per i ripensamenti a lunedì 31 ottobre, data del consiglio dei ministri in cui verranno nominati. In questo modo, la presidente del consiglio punta a limitare le polemiche interne non al suo partito, ma a quelli della coalizione. Lei ha diviso in quote i



