- Il neo leader del Movimento è stato smentito dal premier: salito a palazzo Chigi per sbattere i pugni sulla prescrizione, non ha incassato nulla. I parlamentari tentati dal no alla fiducia.
- All’indomani dell’annuncio, lo psicodramma è scoppiato in tutta la sua violenza. La ministra grillina alle Politiche giovanili, Fabiana Dadone ha addirittura ipotizzato la dimissione dei ministri nel caso non si trovi una sintesi soddisfacente sulla giustizia.
- Proprio questo complica non poco la posizione del leader: la sconfitta di Conte risulta – almeno sulla carta e agli occhi dei più scettici sulla sua capacità di leadership – tanto più cocente perchè era stato proprio lui a salire a palazzo Chigi per fare la voce grossa con Draghi e reclamare modifiche al testo.
Da bandiera dei Cinque stelle, il fronte caldo della giustizia si sta trasformando nella grande débâcle del Movimento, che apre una frattura sempre più profonda tra parlamentari e ministri grillini, ma anche tra il leader politico Giuseppe Conte e tutto il gruppo degli eletti. Il ddl penale, il testo che contiene la modifica alla legge sulla prescrizione voluta dall’ex ministro Alfonso Bonafede, è una riforma sostanzialmente blindata. Il presidente del Consiglio Mario Draghi se ne è assi



