Sono tanti i dossier all’esame del ministero delle Imprese e del made in Italy, simbolo di un’Italia che chiede risposte al governo. E questa volta la premier non può cavarsela evocando ricatti, descrivendo nemici immaginari o sbagliando le stime sulla crescita
Ci sono i ricatti immaginari o quantomeno non svelati nei dettagli da Giorgia Meloni. E ci sono i nemici, i poteri forti, messi sotto accusa in ogni occasione perché si muovono nelle tenebre. Sono capitoli essenziali da mettere in primo piano nello storytelling meloniano. Poi di mezzo c’è il paese reale, quello delle 60 crisi aziendali conclamate sul piano nazionale. Così impallidiscono pure le schermaglie politiche, alimentate dagli alleati Lega e Forza Italia con l’avvicinamento della scadenza



