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Un altro governo è appeso al voto dei senatori a vita

LaPresse
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Nel 1994 è stato il governo Berlusconi, nel 2006 il governo Prodi: entrambi hanno avuto bisogno di loro per ottenere la fiducia. Grillo lì insultò nel 2012 ma ora proprio il governo dei Cinque stelle deve ricorrere al loro voto

 

  • Liliana Segre ha fatto sapere che arriverà appositamente da Milano per votare la fiducia, così come dovrebbe fare anche Mario Monti. Per il sì potrebbe esprimersi anche la biologa Elena Cattaneo.
  • Sia il governo Berlusconi del 1994 che il governo Prodi del 2006 ottennero la fiducia al Senato grazie al voto dei senatori a vita. In particolare il centrodestra, però, attaccò duramente Rita Levi Montalcini.
  • Un grande oppositore dei senatori a vita è anche Beppe Grillo, che li ha definiti un retaggio «feduale». Ma ora proprio un governo 5 Stelle rischia di aver bisogno del loro sostegno.

La sopravvivenza del governo Conte bis potrebbe passare per l’appoggio dei sei senatori a vita. Sei voti vitali in un Senato in cui la maggioranza assoluta è fissata a 161 e l’attuale maggioranza – senza Italia viva ma contando anche la schiera dei nuovi “costruttori” – dovrebbe arrivare al massimo a quota 157. Di alcuni si conosce già l’orientamento: Liliana Segre ha fatto sapere che arriverà appositamente da Milano per votare la fiducia, così come dovrebbe fare anche Mario Monti. Sarà asse

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