- Lo psicoterapeuta assolto in appello nel processo “Angeli e Demoni” in vent’anni di perizie è diventato un guru.
- Il suo sistema di ascolto dei minori ha spesso sollevato perplessità scientifiche, se usato in sede giudiziaria
- Il diretto interessato ha sempre respinto la definizione di “metodo Foti”, considerando le sue tecniche accreditate a livello scientifico e definibili come di «disvelamento progressivo»
Mostro, anzi no. Si chiude così, almeno per i media, il secondo capitolo processuale del caso di Bibbiano e dei demoni della val D’Enza: la corte d’assise d’appello di Bologna ha assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti, diventato uno dei volti chiave dell’inchiesta e che in primo grado era stato condannato a quattro anni con rito abbreviato. A suo carico, pendeva l’accusa di aver manipolato la testimonianza di una sua paziente al fine di farle ammettere una violenza sessuale da parte del padre,



